Como, torna il Redditometro
Settemila famiglie nel mirino

Sarà sempre più rischioso vivere al di sopra dei redditi dichiarati: l'Agenzia delle Entrate ha presentato il redditometro familiare, cioè un calcolatore delle spese rapportato alla composizione del nucleo, al Comune di residenza e all'imponibile ai fini Irpef

COMO - Sarà sempre più rischioso vivere al di sopra dei redditi dichiarati e il «tengo famiglia» diventerà sempre più interessante per il Fisco: l'Agenzia delle Entrate ha presentato il redditometro familiare, cioè un calcolatore delle spese rapportato alla composizione del nucleo, al Comune di residenza e all'imponibile ai fini Irpef.
Ma la Guardia di finanza di Como non dovrà cominciare da zero: nella banca dati Cete (Controllo economico territorio) sono già inserite 28.000 posizioni, di cui 22.300 riguardano soggetti non titolari di partita Iva e più di una posizione su quattro risulta incongrua. In 7000, in altre parole, non sono a posto con il Fisco. Di più: i reparti delle fiamme gialle hanno avviato accertamenti nei confronti delle posizioni più a rischio: soggetti formalmente nullatenenti, ma nella realtà dispongono di cospicua capacità contributiva.

Dispongono, non applicano. Per la verità, anche le famiglie hanno aperto la questione fiscale, una duplice questione: troppe tasse da una parte e pochi servizi dall'altra, quei servizi che dovrebbero essere realizzati con le imposte tributate allo Stato, ai Comuni, alle Regioni e alle amministrazioni provinciali. Ma sono tempi di crisi e di evasione fiscale persistente; per intercettare le risorse che le famiglie nascondono al Fisco, è in arrivo il redditometro familiare, il quale misura il reddito a partire dalle spese. Infatti, per sostenere certe spese, il contribuente deve disporre di certe entrate e in via preliminare, c'è da capire come le ottiene, in modo lecito o illecito.
Le spese che saranno sotto controllo sono quelle relative a scuole all'estero, scuole private di lusso, minicar, consumi di energia, viaggi turistici, centri benessere, circoli esclusivi, mutui, affitti, acquisti all'asta che si aggiungono a quelle già all'esame del redditometro generale in atto: prima e seconda casa, autoveicoli, barche, roulottes, cavalli, colf, assicurazioni di ogni tipo, La Guardia di finanza di Como ha già eseguito accertamenti su questi «beni al sole» e su alti tenori di vita: oltre 1.400 soggetti segnalati, di cui già 428 quest'anno e 919 l'anno scorso, per il possesso di autovetture di grossa cilindrata, innanzitutto e poi ville con piscina, oggetti d'arte, titoli e strumenti finanziari.

«Il programma informatico Cete - spiega il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Rodolfo Mecarelli - ha lo scopo di rendere più fluido, veloce e puntuale il flusso di notizie concernenti le ricchezze visibili rilevati da tutti i reparti territoriali ed aeronavali durante i servizi di istituto». Sui soggetti segnalati  sono scattate verifiche sulla capacità contributiva e sull'origine della ricchezza; toccherà all'Agenzia delle Entrate procedere con una rettifica quando lo scostamento tra reddito dichiarato e reddito presumibile è superiore al 25% per due anni consecutivi. In alcuni casi, è particolarmente forte il sospetto che il reddito presumibile sia almeno il doppio di quello dichiarato, ma certamente il contribuente sarà in grado di giustificare le libertà che s'è preso durante la compilazione dei moduli fiscali. Di fatto, anche nel comasco, l'evasione è superiore al 20% e non è solo quella totale, praticata da soggetti completamente sconosciuti al Fisco. È anche quella che un po' dichiara e un po' nasconde, detrae e deduce dove non è consentito, aumenta il reddito anche con il lavoro in nero e con qualche traffico sommerso perché «tengo famiglia». Il redditometro familiare è un po' più equo, dicono gli esperti: considera i single con un peso diverso rispetto a quello attribuito alle famiglie numerose. Per il momento, i dati incrociati serviranno solo a fini statistici. Poi, si passerà alla cassa.
Maria Castelli

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