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Lunedì 31 Maggio 2010
Traffico di opere d'arte
tra New York e il Lario
La procura chiede il processo per venti persone, tra mercanti d'arte e galleristi di mezza Italia. Avrebbero importato oggetti d'arte dichiarando un valore decisamente inferiore per poter evadere l'Iva
Negli scorsi anni due spedizionieri (un comasco e "newyorkese") hanno fatto entrare in Italia numerose opere d'arte, destinate a un mercato di collezionisti non certo d'elité, risparmiando - secondo l'accusa - non meno di centomila euro in Iva. Ad alzare il velo sul giro di fatture di vendita bollate come fantasiose, sono stati i funzionari della dogana di Como e le fiamme gialle.
La maggior parte delle opere d'arte, destinate a gallerie d'arte e privati, sono quadri moderni il cui valore raramente supera i 10mila euro a pezzo. Diverso il discorso per una stock di 57 tappeti, provenienti dalla Apadana rugs di New York e destinati al mercato milanese, la cui bolla di accompagnamento raccontava di un affare da 50mila dollari, mentre il valore ufficiale - secondo gli inquirenti - sfiorerebbe il mezzo milione di euro.
Tra i capi d'imputazione contestati dalla procura (il pm è Giuseppe Rose) anche quello di esportazione illecita di opere d'arte: una scultura in legno del XVI secolo raffigurante San Sebastiano e del valore di 60mila euro fatta sparire negli States.
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