Como annessa alla Svizzera?
I ticinesi dicono di no

L'idea di un deputato elvetico di annettere Como alla Confederazione, stuzzica i sindaci di Chiasso e Mendrisio. Decisamente meno favorevoli i cittadini

Referendum: volete Como in Svizzera?

Como sì, Como no. Ai sindaci di Chiasso e Mendrisio l'idea lanciata dal consigliere federale Baettig, ovvero quella di annettere alla Svizzera nuovi terrori ad essa confinanti, tra cui il Comasco e il Varesotto, stuzzica parecchio. Soprattutto a Moreno Bernasconi, il primo cittadino di Chiasso, che vede nelle zone affacciate sul lago una ghiotta occasione per potenziare l'offerta ricreativo - turistica della cittadella di confine. Peccato (o per fortuna, dipende dai punti di vista) che ai suoi concittadini elvetici l'ipotesi fa accapponare la pelle.
Eppure il clima scettico un po' stupisce: il territorio ticinese è sempre stato teatro di grandi flussi da parte degli italiani. «Ai miei concittadini l'idea non dovrebbe disturbare più di quel tanto - sottolinea, il sindaco Bernasconi - a Chiasso abitano tuttora molti italiani. Capisco che, spostandosi verso Nord, ci sia meno apertura in questo senso». Insomma, c'è sempre un nord a sud di un altro nord. Vero è che il momento non è storicamente il migliore per simili proposte: tra lo scudo fiscale e l'intervento del ministro Frattini a sfavore della Svizzera nella questione libica. E però, non è detta l'ultima parola. A meno che qualcuno organizzi in Ticino e negli altri cantoni un bel referendum: al di là del confine spesso è proprio il popolo a decidere, alla faccia dei politici.

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