Erba: le idee dei decani
per il nome della biblioteca

Sono gli "storici", quelli che potrebbero ricevere il libro di platino per essere i più inossidabili lettori della biblioteca di Erba. Un gruppo di utenti, i cui nomi risultano in cima al registro dei prestiti dell'allora primo nucleo di quella che sarebbe diventata la biblioteca civica. La maggioranza sceglie Mario Terzoli

ERBA Sono gli "storici", quelli che potrebbero ricevere il libro di platino per essere i più inossidabili lettori della biblioteca di Erba. Un gruppo di utenti, i cui nomi risultano in cima al registro dei prestiti dell'allora primo nucleo di quella che sarebbe diventata la biblioteca civica. Il giorno dell'inaugurazione della nuova sede sono stati invitati per ricevere un riconoscimento.
La biblioteca è stata l'amica del cuore di molti erbesi, quando ancora era tutt'uno con l'attiva Pro loco e il Tennis club, anch'essi creati da Corrado Dugo. Un circolo nel circolo, dove però l'ambiente era molto vivace e curioso dal punto di vista intellettuale.
Lo ricorda Giuseppe Pessina, un altro fondatore e tessera numero 1 del 1960: «Mi sono occupato della biblioteca da tempo immemorabile. Gestirla ed essene utente era tutt'uno - dice -. Ho fatto parte del direttivo insieme al suo fondatore Corrado Dugo fino al '77. Erano anni in cui ci si dava da fare, si percepiva la curiosità dei giovani; anche a Erba, dove si sa, il carattere è piuttosto chiuso, si respirava una certa effervescenza. Da noi si era composta una bella compagnia di persone e venire a prendere un libro era anche l'occasione per parlare, discutere, incontrare qualche amico. Questo clima era nato sull'onda di una certa politica culturale di cui oggi non c'è più memoria. E' stato Corrado Dugo a impegnarsi così a fondo e disinteressatamente per questa città. Io credo che questo merito davvero importante gli vada riconosciuto intitolando a lui il nuovo edificio».
La lettura è stata una prima ancora di salvezza di Carolina Borgnetto, arrivata a Erba direttamente dalla grande capitale per seguire il marito, il maresciallo dei carabinieri Giovanni Piano, assegnato a Erba.
«Abituata alla grande metropoli che disponeva di sale e teatri – racconta Carolina Borgnetto – mi sono ritrovata in un ambiente quasi opposto. Allora c'èra appena stata la guerra e la provincia mancava di tutto. Mi sono rifugiata nella lettura e sono stata tra le prime a iscrivermi al prestito. I libri all'inizio mi davano modo di evadere e mi tenevano compagnia. Poi è diventata piacevole la consuetudine di passare dalla biblioteca, a poco a poco mi sono sentita meno isolata».
Il suo voto all'intitolazione della biblioteca, Carolina Borgnetto lo darebbe al professor Mario Terzoli. «E' stata una figura molto importante per Erba – dice – potrebbe essere la scelta giusta per il suo impegno nella scuola e nella cultura».
Ha tanti libri all'attivo anche Raffaele Carcano, tesserato del '60. I primi libri, da ragazzino erano quelli di Verne e Salgari. Poi è arrivato il fiume in piena dei Gialli Mondadori.
«Di quella serie – racconta Carcano – non ne ho perso uno; il mio preferito era Maigret, e proprio appassionandomi ai libri ho poi seguito tutta la serie storica interpretata da Gino Cervi in tv. La biblioteca è stata una compagnia fondamentale, un modo facile per scegliere i libri con calma, anche girando a caso tra gli scaffali. E' un bel modo di praticare una passione. Oltre a leggere cercavo anche di seguire le mostre d'arte, e a Erba il primo ad organizzare le gite verso le città d'arte è stato il professor Terzoli. Per questo credo che possa essere una figura che rappresenti bene la cultura erbese».

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