Como: strade senza zebre
A rischio pedoni e studenti

Se i buchi nelle strade della città sono ormai proverbiali, gli attraversamenti pedonali non se la passano meglio. Anzi. La situazion è davvero disastrosa, in particolare in alcune zone battute dagli alunni di istituti medi superiori e medi inferiori, come nel caso di piazza Matteotti, capolinea dei bus

COMO Se i buchi nelle strade della città sono ormai proverbiali, gli attraversamenti pedonali non se la passano meglio. Anzi. La situazione, a poche ore dalla ripresa dell'anno scolastico (domani mattina aprono tutte le scuole), è davvero disastrosa, in particolare in corrispondenza degli attraversamenti più battuti dagli studenti di istituti medi superiori e medi inferiori, come nel caso di piazza Matteotti, capolinea di tutte le linee extraurbane cittadine. A Sant'Agostino, le strisce non si vedono più da un pezzo, né quelle all'imbocco di via Torno né quelle originariamente tracciate di fronte al GranMercato né, infine, quelle che dovrebbero consentire l'attraversamento di fronte alla stazione ferroviaria di Como lago. È il girone nel compelsso che, tuttavia, presenta diverse carenze: la vita del pedone è dura un po' dappertutto, in piazza Amendola (dove non si capisce se delle "zebre" esistano o meno), in via Crispi o in via Rezzonico all'angolo con via Brambilla, incrocio ad altissima concentrazione di giovani studenti, dove assieme alle strisce è scomparso anche lo "stop" per gli automobilisti, in viale Lecco, infine, strada trafficatissima e spesso anche piuttosto pericolosa.
Le segnalazioni arrivano dal consigliere comunale Elisabetta Patelli (Verdi). Che dice: «Vogliamo far sapere agli amministratori pubblici, sindaco in primis, che in caso di incidenti dovremo considerarli corresponsabili, sia a livello civilistico che, probabilmente, a livello penale:la sicurezza dei cittadini non può essere messa a repentaglio in questo modo». Quello della Patelli è un vero e proprio appello. «Chiediamo ai cittadini di far sentire ciascuno la propria voce, scrivendo, mandando fax o mail al Comune» (il numero di fax è 031. 252. 422, la mail comune. como @comune. pec.como. it).

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