Finanza: agli evasori
sequestrata anche la casa

Como: il colonnello Marco Pelliccia ha assunto il comando provinciale della Guardia di Finanza. Ovvero, è al timone di una delle più grandi e più importanti aziende comasche, mille militari e un “fatturato” da 1.500 milioni di euro l'anno. E per la lotta ai trasgressori ipotizza anche la confisca degli immobili

f.angelini

COMO Sette pagine di curriculum militare, di titoli di studio e di specializzazioni, 33 benemerenze ed è anche scrittore: con questo bagaglio professionale, morale e culturale, il colonnello Marco Pelliccia ha assunto il comando provinciale della Guardia di Finanza. Ovvero, è al timone di una delle più grandi e più importanti aziende comasche, mille militari e un “fatturato” da 1.500 milioni di euro l'anno, costituito dal recupero a tassazione dei redditi nascosti e dell'Iva, dai sequestri valutari ai valichi e dal contrasto a tutti quei fenomeni di criminalità economica che derivano dai traffici con la droga, con i falsi e con le regole, in un modo o nell'altro, da quelle sugli appalti pubblici alle autodichiarazioni per ottenere, indebitamente, contributi ed agevolazioni. Da nessuna parte come nel Comasco, in Italia, il Corpo della guardia di finanza conta su tanti uomini ed opera su tanti aspetti, quello fiscale e quello di frontiera, prima di tutto, una frontiera complessa che non solo scorre tra la Lombardia e la Svizzera, ma tra l'Europa comunitaria e quella extracomunitaria, tra contrabbando tradizionale e riciclaggio avanzato. «Per la guardia di finanza, la provincia di Como è una delle più importanti», ha detto il colonnello Pelliccia nel corso del primo incontro con la stampa nella prestigiosa sede di Palazzo Terragni che ha finalmente ricevuto i fondi dell'Anno Razionalista per i restauri. Avrà modo di constatare che la storia comasca è strettamente intrecciata con quella delle Fiamme Gialle, il nuovo comandante che sta già prendendo conoscenza del territorio dove la presenza della Guardia di Finanza è cambiata: ha visitato, per prima, la caserma della Tenenza di Ronago, paese di confine, poiché la vigilanza non è più solo in sede fissa, al valico, ma è dinamica e si tratta di un cambiamento epocale. Polizia economica, è la funzione, sempre più accentuata, delle Fiamme Gialle e lo dicono i risultati: +23% di imponibile recuperato a tassazione, 468 milioni di euro, nei primi otto mesi del 2010 su tutto l'anno scorso, + 10% di Iva, 77 evasori totali stanati, contro i 90 del 2009. E sei milioni di euro, contro i 2,2 dell'anno scorso, sono stati intercettati alle frontiere. Fino a quando la faranno franca i “furbetti del fisco”? Secondo il colonnello, «finchè la società li approverà» e sottolinea l'importanza del «cambiamento culturale». Ma come si forma la ricchezza che viene fiscalmente nascosta? «Tanto lavoro nero sorregge l'economia», osserva il comandante. Solo lavoro nero o c'è qualcosa di più che rende e che fa profitto? «Il riciclaggio», sintetizza il comandante, che richiama anche l'importanza di strumenti quali le confische di case e immobili, previste dalla legge. Poche battute, nella presentazione alla stampa di uno dei protagonisti della giustizia fiscale dalle nostre parti e l'arrivo del colonnello Pelliccia è stato preceduto dalla fama di super esperto tributario. Cambio anche al nucleo di Polizia Tributaria: al comandante Vito Giordano, succede Ernesto Bruno, tenente colonnello.

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Mercoledì 15 Settembre 2010

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