Ticosa, disastro sui conti
Addio a strade e parcheggi

Non verranno realizzati interventi pubblici per 37 milioni, inclusa via Grandi interrata. I 15 milioni di mancato incasso ritarderanno i giardini a lago: altro bilancio di lacrime

Il fallimento dell'operazione Ticosa - a meno di miracoli nel corso della settimana - determinerà, secondo le stime fatte dal Pd un danno (inteso come somma tra mancate realizzazioni e mancati incassi) per la città di 47 milioni di euro. Nel dettaglio salterebbero 32 milioni di euro per opere di urbanizzazione a cui si aggiungerebbe il mancato restauro della Santarella oltre a 15 milioni di euro di mancati incassi (450mila euro quelli incassati fino a oggi). La stima delle opere pubbliche la fa lo stesso Palazzo Cernezzi sul sito internet: «Opere pubbliche a beneficio della città stimabili tra i 20 e i 36 milioni di euro - si legge - oltre ai 14 milioni di euro che il Comune incasserà per il valore dei terreni». Il Comune stima per l'autosilo pubblico interrato da 800 posti un valore monetario di circa 6 milioni di euro, a cui vanno aggiunti gli spazi per una palazzina destinata agli uffici comunali e «la superficie pubblica a verde fruibile da tutti sarà quantificabile in circa 20mila metri quadrati per un valore monetario tra gli 1 e i 2 milioni di euro». A tutto questo va sommato l'interramento di via Grandi con a Carico del Comune "solo" 4 milioni e mezzo di euro per l'incrocio tra viale Roosevelt e la tangenziale che il Comune ha chiesto di realizzare su due livelli per evitare il caos. Oltre alle opere pubbliche che non verranno realizzate, c'è la condizione dell'area di via Grandi che resterà nella stessa situazione attuale e, per di più, con tutto l'iter per l'eventuale nuova vendita dovrebbe ricominciare daccapo. E i tempi non sarebbero prevedibili come non lo sarebbe l'esito di un altro bando di gara. A tutto questo si aggiungono gli effetti disastrosi sul bilancio comunale del mancato incasso dei 14 milioni di euro. Nel documento finanziario del 2009 erano stati previsti ed erano "saltate" parecchie opere, in testa la sistemazione dei giardini a lago oltre ad asfaltature e a interventi vari. Nel 2010, invece, visto che già dall'estate scorsa si parlava del possibile addio di Multi all'operazione, i 14 milioni non erano stati inclusi con il risultato che l'attuale bilancio passerà alla storia come quello di «lacrime e sangue». Nessun intervento di ampio respiro, le asfaltature drasticamente tagliate (anche quelle previste non sono ancora partite) e una serie di opere rinviate tra cui i giardini a lago (finanziati adesso in parte con un mutuo).

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