Bruni attacca gli industriali
"Mio figlio meglio di Taborelli"

Il sindaco di Como respinge al mittente le accuse delle associazioni di categoria: "Troppo facile criticare"

Ha preso la mira e poi ha colpito direttamente le associazioni di categoria che nei giorni scorsi avevano denunciato la sostanziale assenza di governo cittadino e lo sfascio in cui si trova la città. È stato il sindaco StefanoBruni ieri a imbracciare il fucile e a puntarlo prima genericamente contro le categorie: «Hanno gli strumenti per farsi avanti, non si fermino ai luoghi comuni sparando sulla Croce Rossa. Credo che per il ruolo che hanno dovrebbero tirare la giacca al sindaco, fare delle proposte. Invece, zero: non c'è un'azione propositiva. Troppo facile stare fuori e dire che tutto è sbagliato. Dovrebbero chiedersi come funziona il Comune e se ci sono talpe che scavano gallerie per far crollare il palazzo. La Ticosa è andata in gara senza che alcuna associazione di categoria comasca dicesse qualcosa, non ci hanno neanche provato». Con i commercianti ha detto di non avere un buon rapporto anche perché «loro sono in prima linea». Sugli artigiani ha detto: «Con loro abbiamo sempre avuto un buon rapporto, per cui le loro dichiarazioni di Colombo mi sembrano un po' stonate». Poi l'affondo: «Ho un rapporto molto faticoso con gli industriali perché non perdono mai occasione per attacchi generalizzati. Le dichiarazioni del presidente sono di una banalità assoluta. Mio figlio, che ha 16 anni, è più bravo. Dà un giudizio più puntuale».

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