Sfiducia dell'opposizione
"Molinari deve andarsene"

L'assessore alla Viabilità Stefano Molinari è sul banco degli imputati per il delirio viabilistico di venerdì a causa della chiusura della Varesina per l'asfaltatura. L'opposizione chiede senza mezzi termini le sue dimissioni

COMO L'assessore alla Viabilità Stefano Molinari è sul banco degli imputati per il delirio viabilistico di venerdì a causa della chiusura della Varesina per l'asfaltatura. L'opposizione chiede senza mezzi termini le sue dimissioni ed è pronta a presentare una nuova mozione di sfiducia (Molinari era già stato sfiduciato a luglio per la pessima gestione della nevicata di dicembre, ma Bruni l'aveva lasciato al suo posto), la Lega dice «sbagliare è umano, perseverare è diabolico» e una parte del Pdl sta preparando un documento da inviare al sindaco per chiedere la revoca delle deleghe a Molinari.
Insomma, la paralisi completa della città (con autobus in ritardi epocali e perfino ambulanze imprigionate in coda) non è andata giù al consiglio comunale. «Chiederò le dimissioni di Molinari il giorno 9, qualora non cadesse il giorno 8 novembre (è in discussione la sfiducia al sindaco, ndr) l'intera giunta - attacca Alessandro Rapinese (Area 2010) - È stato un disastro». Durissimo anche il capogruppo del Pd Mario Lucini: «Se non cadrà l'amministrazione l'8 novembre, valuteremo se presentare un'altra mozione di sfiducia». Ma anche dalla maggioranza arrivano accuse e attacchi all'assessore. Nessuna difesa nemmeno dal capogruppo dimissionario del Pdl Marco Butti.
Il capogruppo della Lega Nord Giampiero Ajani: «Non è accettabile quello che è successo venerdì». L'unico che difende Molinari è Emanuele Lionetti (Liberi per Como).
Gi. Ro.

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