"Ripresina" per gli artigiani
Ma il legno resta al palo

In affanno anche il settore metalmeccanico, ma l'occupazioen tiene. Dopo le critiche, pace fatta con l'assessore regionale Gibelli

<+G_DATA>Como <+G_TONDO>Nei rapporti con l'assessorato regionale alle attività produttive le attese degli artigiani comaschi non sembrano essere andate deluse. A dirlo sono i rappresentanti di Cna e Confartigianato, all'indomani della presentazione dei dati congiunturali regionali a cui ha preso parte con un intervento in difesa del made in Italy, del sostegno alle reti d'impresa, del federalismo e degli incentivi alla crescita anche Andrea Gibelli, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore con deleghe all'Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione.A qualche mese dall'insediamento le due associazioni gli riconoscono equidistanza rispetto alle aziende industriali e presenza sul territorio, anche se non manca una richiesta, da parte di Cna, di maggiore attenzione ai tempi dei bandi. Il quadro regionale che nel terzo trimestre 2010 per gli artigiani segna una tendenza positiva dell'1% è più o meno confermato anche a Como, con qualche distinzione.
La Cna analizza periodicamente 300 fra le sue aziende che usano i servizi associativi: il dato aggiornato a fine giugno dice che i ricavi per loro sono diminuiti del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima, ora si aspetta di vedere come andrà per il versamento dell'Iva, «ma la tendenza positiva – dice il segretario generale Alberto Bergna – direi che non c'è ancora. Ora siamo impegnati sul nuovo bando regionale per l'internazionalizzazione e visto che il nuovo assessorato ha mantenuto un'attenzione specifica sul nostro settore, ora mi piacerebbe vedere scadenze meno ravvicinate per i nuovi bandi. Per un artigiano sei mesi fra l'apertura e la chiusura di un bando sono pochi. Deve far tutto da solo: seguire il bando, scegliere il nuovo macchinario da cofinanziare, vedere se la banca gli finanzia il resto, trovare il posto dove installare la macchina, trovare il lavoro e star dietro alle carte. Serve più tempo, e per me è anche per questo che il "pacchetto fiducia" della Regione ha avanzato il 40% di risorse, al 30 settembre scorso molti non erano pronti».
Sulla congiuntura il segretario generale di Confartigianato Como Giorgio Colombo dice che «c'è un leggero aumento, non vanno bene il legno e il meccanico, non c'è flessione occupazionale. E il settore darebbe nuovi posti di lavoro se ci fossero più tessitori, idraulici, tornitori e parrucchieri, magari capaci di tirar fuori idee per motivare le banche». «Se come crisi intendiamo la mancanza di liquidità – dice –  allora siamo in crisi anche a Como; se intendiamo aumento di produttività e ordini, la leggera crescita c'è». Per Colombo il raccordo con la Regione è «importante ed equilibrato. Fino a un po' di tempo fa – dice – i bandi erano limitati e ci preoccupava il fatto che fossero più accessibili alle aziende industriali anziché agli artigiani. Con l'assessorato abbiamo costruito un percorso in cui c'è sempre posto anche per noi».
Maria G. Della Vecchia

© RIPRODUZIONE RISERVATA