Daspo per gli ultras del Como
E una di loro è un ex arbitro

Scagliarono bottiglie contro un furgone, tre di loro ricorrono al Tar che conferma: lontano dagli stadi

Il Tar di Milano ha respinto un ricorso presentato da tre tifosi del Como che chiedevano l'annullamento di un provvedimento di Daspo emesso lo scorso mese di luglio.
Itre - Moreno Caccia, Luca Tavecchio e Patrizia Magliato, volti noti del tifo organizzato al Sinigaglia, un passato da arbitro la Magliato, già coinvolto e condannato, Tavecchio, nel processo per i disordini di Como Udinese nel lontano 2002 - sostenevano che la questura avesse male applicato la legge 401 del 1989, quella che disciplina il «Divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono competizioni agonistiche». L'episodio che li riguarda risale all'ultima partita dello scorso campionato, con il Como che al Sinigaglia si preparava a incontrare i rivali del Lecco ultimi in classifica (e poi retrocessi).
Per motivi di sicurezza il match era stato precluso ai tifosi blucelesti, costretti a restarsene a casa, ma un gruppo di comaschi che attorno alle 15 di quel pomeriggio sostava di fronte a un bar di viale Innocenzo, ritenne di averne intercettati almeno un paio a bordo di un furgone che in quel momento transitava in senso opposto, sull'altra corsia, in direzione di viale Roosevelt: «Iricorrenti - si legge nella sentenza del Tar - unitamente ad altri tifosi "lariani", vedendo transitare e poi arrestarsi al semaforo un furgone Fiat Scudo con a bordo alcuni giovani, scambiando probabilmente gli occupanti per tifosi "lecchesi", scattavano correndo in massa verso il mezzo, che riusciva nel frattempo ad allontanarsi rapidamente mentre dal gruppo dei tifosi venivano lanciate delle bottiglie di birra all'indirizzo del furgone stesso e degli operatori di polizia intervenuti sul posto». I tre ultras, si legge sempre nella stessa sentenza, hanno anche riconosciuto di avere effettivamente rincorso l'automezzo, ma sostenevano «di essere stati indotti a tanto da gesti provocatori provenienti dal furgone» e di non avere comunque innescato né scontri fisici né seri danneggiamenti. L'episodio, che avvenne sotto gli occhi e di fronte alle telecamere dei poliziotti in servizio nella zona (la scena fu rirpesa per intero)costò un totale di 16 Daspo, tuttora in vigore. Nel complesso, oggi, sono una trentina i tifosi del Calcio Como ai quali è precluso l'accesso allo stadio Sinigaglia, tutta gente che al fischio di inizio è obbligata a presentarsi ni questura per firmare.

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