Concorso per un dirigente
Maxi polemica a Como

La richiesta dell'opposizione e dei "ribelli": «Va bloccato». Un consigliere tra i partecipanti. Bruni: «Non c'è motivo di sospendere il concorso, le esigenze dell'amministrazione sono superiori alle graduatorie»

COMO - Il concorso per il posto da dirigente dei servizi sociali bandito da Palazzo Cernezzi sta sollevando un polverone. C'è chi chiede direttamente di bloccarlo e chi lo fa indirettamente dicendo senza mezzi termini che «in un'ottica di risparmio non servono altri concorsi». Per poter partecipare al concorso il primo requisito è avere un diploma di laurea specialistica in pedagogia, psicologia, scienze dell'educazione, scienze sociali, lettere, filosofia, giurisprudenza, scienze politiche o sociologia. Il consigliere di Area 2010 Alessandro Rapinese ha presentato una mozione urgente con cui impegna «il sindaco ad adoperarsi affinché venga revocato il concorso». Tre le premesse: «Per la prima volta nella storia del Comune di Como un concorso pubblico sarà anche aperto ai dipendenti dello Stato; tra i partecipanti vi è anche un consigliere comunale guarda caso dipendente dello Stato (si riferisce a Michele Alogna, consigliere del Pdl, ndr); i requisiti richiesti ai candidati tutto sono tranne che selettivi al fine di selezionare la figura ricercata». Il tema dei dirigenti è uno dei punti toccati anche dai 7 consiglieri di Autonomia liberale per Como. Sul tema del concorso di cui tutti parlano a Palazzo Cernezzi è intervenuto ieri anche il sindaco durante il consueto appuntamento con la stampa del martedì: «Non so se è l'unico caso - ha detto in riferimento alle parole di Rapinese - ma è una verifica che si può fare facilmente». Poi ha aggiunto: «Il concorso prima era stato bandito poi, su richiesta delle minoranze, credo di Rapinese stesso (con Marzorati e Molteni, ndr), è stata ampliata la possibilità di partecipare. Per esempio il dottor Saccenti (capo di gabinetto con contratto legato al mandato del sindaco, ndr) non poteva partecipare al concorso che abbiamo bandito noi, ha potuto partecipare dopo che noi abbiamo allargato le maglie come da richiesta delle minoranze. Mi sembra quindi ci sia una contraddizione». Ha poi parlato della richiesta degli Autonomisti di valutare le graduatorie già aperte: «È una cosa giusta e già lo stiamo facendo. Abbiamo fatto dirigente la dottoressa Ceresa, la dottoressa Tosetti lo diventerà. Il dirigente ai servizi sociali serve: se devo assumere un insegnante di nuoto non posso prendere un dirigente informatico che non sa nuotare. È necessario quindi valutare la compatibilità per svolgere una funzione diversa. Non c'è motivo di sospendere il concorso, le esigenze dell'amministrazione sono superiori alle graduatorie».

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