«Andrea, morto in Napoleona
senza neppure un perché»

Un anno dopo il tragico incidente costato la vita a un ragazzo di vent'anni, la madre e la zia accusano: «Rresta l'amarezza per una morte che secondo noi si poteva evitare. Mi sarei aspettata che si facesse qualcosa per migliorare la sicurezza di via Napoleona». E invece...

COMO «Il tempo non attenua il dolore. Resta il vuoto che Andrea ha creato, resta l'amarezza per una morte che secondo noi si poteva evitare, resta il dolore per il silenzio di questi lunghi mesi senza di lui. Mi sarei aspettata che qualcuno si facesse vivo, non è successo. Come non è successo che a Como si facesse qualcosa per migliorare la sicurezza di via Napoleona».
Un anno dopo la tragedia che il 9 novembre del 2009 costò la vita ad Andrea Guffanti, vent'anni compiuti da pochi mesi, un impiego al GranMercato delle carni di piazza Matteotti, le lacrime della sua mamma, di suo padre e di tutti coloro che gli hanno voluto bene, continuano a scorrere come se non fosse trascorso neppure un giorno. Fino a ieri pomeriggio, di fronte all'ingresso pedonale del vecchio ospedale Sant'Anna, è rimasto esposto un lungo striscione per ricordarlo: «Andrea, è passato un anno ma non ci dimentichiamo... Tante promesse dal Comune ma fatti niente».
«Un anno fa mandai una lettera al vostro giornale - ricorda Claudia Benedetti, la zia del ragazzo - Tutti gli assessori mi risposero che avrebbero studiato soluzioni per incrementare la sicurezza di via Napoleona. Oggi ci sentiamo un po' presi in giro». Sulla dinamica dell'incidente si è detto e ipotizzato molto, arrivando anche a prefigurare una svolta azzardata da parte di qualche automobilista pirata uscito da via Valmulini. Quel che è certo è che, oggi come allora, via Napoleona resta una delle strade potenzialmente più pericolose della città.

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