Bollani: "A Como a catturare
gli amanti di jazz e classica"

Il pianista al Sociale domenica, mentre il suo disco-omaggio a Gershwin, registrato con Chailly, è in cima alle calssifiche

COMO - Definirlo un jazzista è perfino riduttivo: Stefano Bollani è, naturalmente, un apprezzatissimo pianista che si è segnalato, non ancora quarantenne, non solo come grande improvvisatore ma anche come turnista per artisti pop, teatrante, intrattenitore televisivo, perfino testimonial pubblicitario e anche speaker radiofonico. Lo raggiungiamo telefonicamente durante le registrazioni di nuove puntate della trasmissione “Il dottor Djembe” alla Rai di Firenze a poche ore dal suo atteso concerto solistico, domenica sera alle 20.30 al Teatro Sociale. In questi giorni fa scalpore la presenza in alta classifica dell'omaggio a Gershwin registrato con Riccardo Chailly e la Gewandhaus Orchestra: “Una grande soddisfazione”, commenta.
Vi aspettavate un simile riscontro?
Onestamente no, ci aspettavamo che andasse bene, lo speravamo ma non di entrare nella “Top ten” assieme ai dischi di Zucchero e Baglioni. Gli amanti di jazz e classica, e noi li “catturiamo” entrambi, preferiscono il supporto, sono i giovani che scaricano e non comprano più dischi. Però i numeri sono altissimi anche in un momento di crisi e questo ci riempie di soddisfazione perché è un progetto a cui teniamo tantissimo.
Con una particolarità, la versione del 1924 della “Rhapsody in blue” dove Gershwin lasciava più spazio libero proprio alla parte di pianoforte.
Non credo ci siano altre incisioni in circolazione, a parte quella dell'autore che è, chiaramente, molto “antica”. È stato Chailly a volere fortemente riprendere l'arrangiamento di Ferde Grofé per la jazz band di Paul Whiteman.
Com'è stata la collaborazione con l'orchestra?
Abbiamo registrato a Lipsia e, all'inizio, mi sono dovuto adeguare ai loro ritmi. Loro lavorano con grande meticolosità, dalle nove alle cinque...
Non esattamente gli orari di un jazzista!
Ecco, io alle nove del mattino tante volte sto per andare a dormire. Però hanno ragione loro: un musicista rende meglio quando è lucido dopo un buon riposo.
Un'esperienza da ripetere?
Assolutamente. Con Riccardo abbiamo concerti in programma e, per l'anno prossimo, un progetto dedicato a Ravel e li mi tufferò nel campo veramente classico, senza appigli jazzistici.
C'è anche la collaborazione con Chick Corea.
Ascolteremo un disco?

Sicuramente anche se non saprei dire quando. Potrebbe volerci un annetto per vederlo pubblicato ma abbiamo in programma nuovi concerti prossimamente, proprio per registrare ancora. Intanto ci sarà anche una nuova formazione per dare vita a un omaggio a Frank Zappa, in realtà un nuovo pretesto per improvvisare prendendo spunto dalle  musiche geniali di uno dei geni più lucidi del Novecento.
Le note dello spettacolo di domani dicono “inutile chiedere a Bollani cosa suonerà in concerto perché non lo sa neanche lui”.
Ah, è verissimo. Non faccio mai scalette perché mi piace affidarmi alle sensazioni che mi trasmettono la sala, il pubblico, l'ambiente. Lo scopriremo assieme.
Alessio Brunialti 
Stefano Bollani, domenica sera ore 20.30, Teatro Sociale, piazza Verdi, biglietti a 30 euro (platea e palchi) e a 20 euro (gallerie), info: 031/27.01.71, www.teatrosocialecomo.it.

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