Etilometro nei bar
Piace ma non basterà

Obbligatorio da stanotte, in alcuni bar di Como come il Q c'è già. I ragazzi finora si sono divertiti a provare il tasso di alcol nel sangue all'una di notte. Ma deve ancora diventare uno strumento di prevenzione

COMO - Al Q di via Diaz la macchinetta per misurare il tasso di alcol nel sangue è già attaccata al muro del corridoio che porta ai bagni da tre mesi.
«Quando è l'una di notte i ragazzi arrivano e iniziano a chiedere di cambiare gli euro per fare le prove - dice il titolare Alessandro Lucchese -. Secondo me, però, non siamo ancora a livello di prevenzione, della serie: prima provo, poi se vedo che ho il livello fuori dai limiti, non mi metto in auto. Da quel che abbiamo visto in questi mesi, è più un gioco». Anche perché il limite è 0, 5 grammi per litro di sangue e se qualcuno ha paura di essere fuori prova alla seconda birra non quando hanno fatto il pieno. «Per me arriverà più avanti il discorso preventivo, però almeno lo strumento c'è» dice ancora Lucchese. Il Q ha la macchinetta da qualche mese, ma l'etilometro è diventato obbligatorio da stanotte in tutti i bar che tengono aperto oltre la mezzanotte. Al bar Cadorna di via Cadorna, aperto da un mese soltanto, l'etilometro non c'è perchè il titolare Vito Lo Iacono ha deciso di chiudere a mezzanotte proprio per evitare tutti i rischi dei locali che vogliono lavorare anche oltre. «Quando siamo andati in Comune, prima ancora che fosse obbligatorio l'etilometro, ci hanno dato un foglio da firmare. In pratica dovevamo prenderci tutte le responsabilità per la sicurezza. Io posso rispondere di quello che succede nel locale, ma come faccio ad assicurare che una volta usciti i clienti non urleranno o creeranno disordini. Io non volevo trovarmi qui con i vicini che registravano i rumori nel pieno dell'attività. Perciò mi sono detto: chiudo a mezzanotte e siamo a posto. Poi è diventata obbligatoria la macchinetta, ma io per ora non mi sono posto il problema visto che non la devo tenere». «Secondo me non serve - dice un cliente, Matteo Donegà -. Al Q c'è già e lo usano per fare le gare. se voglio guidare sobrio non bevo. Lo so già che se bevo una o due birre, rischio di essere fuori. Non ho bisogno dell'etilometro». Riccardo Zabatta è un ragazzo che non ama bere tanto: «secondo me è utile. Io sono neo patentato e non bevo per non farmi levare la patente. Ma è utile sapere se rischi o meno. Così magari, se vedi che sei fuori, anziché metterti in macchina stai in giro ancora un'ora, poi riprovi e nel frattempo il livello scende e non rischi. Io esco con gente che non ama esagerare, ma chi vuol bere mi sa che beve lo stesso, etilometro o no».
«È divertente - dice Filippo Cristini -, secondo me è divertente vedere quanto alcol hai bevuto e se sei fuori dai limiti. Io non ho mai provato a essere fermato da vigili o polizia, e mi auguro non di non provare neanche mai». Cristian Radaelli fa le prove nella macchinetta rileva alcol del Q: «Certo che è utile. Io sono d'accordissimo. È giusto che ci sia così succedono meno incidenti sulle strade». Favorevole anche Alex Bernareggio: «Se uno controlla e vede che è fuori, non guida e fa guidare qualcun altro». Dario Provenzano ora fa sempre guidare gli amici:«Mi hanno levato la patente per guida in stato di ebrezza. Il 15 agosto a Sanremo. Doveva essere un mese di sospensione, sono diventati tre. Mi sono anche dovuto licenziare. Ora sto attento». 
I controlli sono sempre più frequenti.
Nella notte tra venerdì e sabato i carabinieri hanno ritirato quattro patenti e uno degli automobilisti aveva un tasso alcolemico superiore a 1 e 50. Per giustificarsi ha detto che era a casa a bersi il vino, poi ha finito le sigarette e è uscito a prendersi le sigarette. E così facendo ha perso l'auto e la patente.
Anna Savini

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