"Mai sentito frasi violente"
Tutti in difesa di Scarano

Sovversivo e violento per la procura, il dipendente sospeso dalla Ca d'Industria di Como sarebbe invece una persona per bene che non ha mai alzato la voce in consiglio

COMO - Sovversivo, violento e sobillatore per la procura. Sempre pronto ad alzare la voce nei consigli comunali arringando la folla con incitamenti come «sparategli in testa», «tirategli le molotov». Messo così, Davide Scarano sembra un terrorista anni Settanta. Eppure, non c'è una sola persona di quelle che con lui hanno condiviso le occasioni pubbliche, che si ricorda di uno Scarano che si alza in piedi e incita all'odio e la violenza. Viceversa, si ricordano tutti di una persona pacifica, che al massimo esprime il proprio dissenso, senza minacciare nessuno di morte, però. Maria Luisa Cribioli è il sindaco di Nesso, il paese dove il dipendente della Ca' d'Industria licenziato vive. «Conosco Scarano da 33 anni, mai, proprio mai, l'ho visto alzare la voce o diventare violento. Non corrisponde al suo metodo. Mi sembra, anzi, una persona normalissima. Mai visto sotto la veste di sobillatore. Premetto che io non confondo la politica con i rapporti umani e ritengo che siano due cose diverse, dal punto di vista comportamentale posso dire che Scarano è stato un cittadino come tutti gli altri senza infamia né lode. Anche quando ha espresso il suo dissenso, per la filanda, lo ha fatto in maniera civile senza creare problemi di alcun tipo. Per questo non riesco neanche a capire di cosa lo accusino, non mi sembra possibile. Anzi, mi sembra tutta una parsa. Questa storia della Ca d'Industria è stata gestita male. Tutta la faccenda e il caso specifico di Scarano. Io l'avrei gestita molto meglio».
Stefano Rudilosso ora è presidente del Conservatorio, ma non ricorda uno Scarano sobillatore quando era in consiglio comunale: «Ho avuto pochi rapporti, scambi di e-mail su faccende tecniche e formali, ma per quel che posso arguire io è una persona per bene, corretta. Fermo restando l'indagine in corso, io non ho espisodi negativi da ricordare».
«Francamente mi pare di no». Risponde così Emanule Lionetti alla domanda: «Lei si ricorda uno Scarano violento e sobillatore?». «Francamente mi pare di no - ripete Lionetti -. Comunque non conoscendolo, salvo quanto si legge nella cronaca, non posso pensare di dare una dichiarazione a favore né tantomento scorretta su di lui». Non si sbilancia, ma anche Lionetti esclude che Scarano abbia l'immagine e la fama del violento. Anche Marco Butti risponde con decisione: «Assolutamente no. Mai sentito pronunciare frasi violente. Né in consiglio, né in commissione dove ci saranno state 200 persone, a me non è mai capitato». E se si chiede a Butti cosa risponderebbe qualora lo interrogassero sul personaggio Scarano, lui risponde: «È un cittadino che ha manifestato come tantissimi altri su un tema a lui caro, ma mai con la violenza di cui lo si accusa. Se la procura gli contesta queste cose avrà i suoi motivi, ma a me non è mai capitato di vedere o sentire niente di simile». «Io Scarano l'ho visto qualche volta di sfuggita - ricorda Mario Molteni -, l'ho sempre visto in silenzio in mezzo agli altri, nello spazio riservato al pubblico. Al massimo, c'era gente che urlava slogan, giù le mani dalla Ca' d'Industria, cose così. Ma niente di violento. Anzi a me sembra un tipo innocuo. Io me sono occupato meno della mia collega Roberta Marzorati che pure la pensa come me. In consiglio ha espresso la sua solidarietà sia a Supino sia a Scarano. E proprio per quest'ultimo l'ho vista con le lacrime agli occhi perché Scarano sta passando vicessitudini famigliari e anche economiche tragiche per questa storia. E secondo noi non se lo merita. È una persona che sembra proprio il contrario di quello che lo accusano di essere. E infatti noi pensavamo anche di aiutarlo».

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