Digitale e schermi bui
Altra settimana di pazienza

COMO - Lunedì mattina alle 8, il telefono dell'antennista inizia a squillare.
«Scusi, è il condominio di via Dante. Le dispiace venire prima di sera che non riusciamo a vedere la tv». L'antennista, già davanti a una centralina di un conominio, come anche tutti gli altri colleghi, risponde nell'unico modo possibile:«Signora, per oggi non se ne parla. E neanche per domani. Se va bene, fine settimana». Appena appende, il telefono risquilla: «Scusi, è il condominio di via Diaz, può venire prima di sera che qui nessuno vede la tv?» L'amministratore del condominio di via Dante e quello del condominio di via Diaz hanno due opzioni: chiamare un altro antennista e sentirsi dare una risposta simile. O aspettare. In questi giorni i comaschi sono così in crisi d'astinenza da televisione che fanno entrambe le cose. Telefonano a tutti gli antennisti che conoscono, e aspettano. Poi chiamano i figli, i cugini, i vicini, anche se figli, cugini, vicini hanno già detto che loro non possono farci niente e buttano lì la frase: «Sai che la tv non si vede ancora?». Non si vede no. E gli antennisti dicono che l'emergenza durerà almeno per tutta la settimana. Non solo, il peggio deve ancora arrivare. Anche i fortunati che sono riusciti ad avere l'antennista in casa il 18 e hanno potuto farsi risintonizzare tutti i canali dovranno farsi rifare tutto il lavoro il 26. Eccola la fregatura dei geni del digitale terrestre. Lo switch over, lo switch off e tutte le tappe intermedie creano situazioni interlocutorie. È come mettere le ruote da bagnato e scoprire che dopo un mese servono quelle d'asciutto. Il 26 di novembre ci sarà un'altra tornata di emergenze black out frequenze, con relative tempeste di telefonate agli antennisti. Ma chi vuol star senza Rai uno per dieci giorni?
Una manovra che - negli slogan pubblicitari doveva essere semplicissima (compra il decoder, monta il decoder, accendi e vedi) - si è rivelata invece costellata di ostacoli e problemi che solo esperti pagati possono risolvere. Nella maggior parte dei condomini ci sono centrali di testa a filtri. Ogni canale viene processato tramite un filtro e distribuito nella rete del palazzo. Con lo “Switch Off”  i maggiori network hanno dovuto cambiare frequenza. Quindi per ripristinare la regolare ricezione, occorre intervenire sulla centrale di testa. Questo sistema è adottato sia per condomini vecchi che  nuovi. Quindi anche effettuando una nuova sintonia dei decoder non si riescono a vedere i canali e si deve chiamare l'antennista. Ma quando il 26 terminerà il processo dello switch off c'è il rischio di ricominciare tutto daccapo.
Anna Savini

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