Tempi lungi e zero certezze
Il sindaco riapra la passeggiata

 si muove il consiglio comunale per evitare la quarta estate consecutiva con il lungolago totalmente inutilizzabile e per capire quale sarà il destino del cantiere delle paratie in termini di tempi e costi.

COMO Per evitare la quarta estate consecutiva con il lungolago totalmente inutilizzabile e per capire quale sarà il destino del cantiere delle paratie in termini di tempi e costi si muove il consiglio comunale. Il capogruppo di Area 2010 Dario Valli ha depositato una mozione urgente indirizzata e firmata in modo trasversale da più forze politiche maggioranza inclusa (dai capigruppo del Pdl Claudio Corengia, di Autonomia liberale Piercarlo Frigerio, di lista per Como Mario Molteni oltre a Bruno Saladino del Pd). Il documento dice che il primo lotto dei lavori (da piazza Cavour ai giardini a lago) «si sta prolungando nel tempo oltre i termini a suo tempo previsti» e che «ad oggi non è conosciuta da parte del consiglio una tempistica certa per la fine dei lavori» e che «risulta assai improbabile che il primo lotto dei lavori possa trovare completa esecuzione entro la primavera 2011». I firmatari dicono poi che a risentire del lungolago blindato è l'immagine turistica della città e chiedono garanzie a sindaco e giunta su cinque punti: «a riferire entro 30 giorni al consiglio la previsione di massima di tempi e modi per l'ultimazione delle paratie (dal consiglio del 21 dicembre 2009 Bruni non ha più parlato in aula nonostante l'approvazione di un documento con 24 favorevoli e 7 astenuti su 31 presenti che lo impegnava «ad informare periodicamente il consiglio comunale circa l'andamento dei lavori», ndr); «a predisporre con urgenza un intervento transitorio per rendere disponibile a partire dal mese di marzo 2011, lungo il sedime del primo lotto un percorso provvisorio dai giardini a lago a piazza Cavour con pavimentazione provvisoria e delimitazione provvisoria»; a predisporre l'intervento «con impegno di spesa minimo, lasciando impregiudicata la prosecuzione ed ultimazione dei lavori di finitura che dovrà essere effettuata dopo la stagione estiva»; a impegnare «gli opportuni mezzi di bilancio» e «a dare disposizioni tempestive all'ufficio tecnico perché predisponga soluzione adeguata». Dal canto suo Valli accusa il primo cittadino di fare «le cose in modo pasticciato» e dice che «il progetto vincitore del concorso di idee mi sembrava molto interessante anche se la scelta di fare il concorso è stata folle». Aggiunge che «è impossibile fermare il cantiere ora», ma ammette che «si è sprecato un sacco di tempo» e che «serve un progettista». Era stato il presidente della commissione urbanistica Mario Lucini (Pd) a dire: «È un progetto che viene continuamente modificato senza che ci sia più un progettista. Fermare un cantiere di queste dimensioni è molto problematico, ma mi sto sempre più convicendo che proseguire potrebbe portare disastri ancora peggiori». In una nota ieri il presidente della commissione paesaggio Fulvio Capsoni ha detto: «è da folli chiederne l'annullamento, da saggi pretendere che il proseguio dei lavori sia posto sotto la direzione di un "supertecnico" qualificato».
Gi. Ro.

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