"Luminarie da dimenticare"
La rivolta passa da via Milano

«Posso dirlo? Orrende. Di più. Inguardabili. Di più. Orripilanti». Rispondono tutti così, i commercianti di via Milano, alla domanda su come siano le luminarie di quest'anno. Poi escono in strada e le indicano: «Lo vede quel groviglio? Le sembra il modo di appendere le luci?».

COMO «Posso dirlo? Orrende. Di più. Inguardabili. Di più. Orripilanti». Rispondono tutti così, i commercianti di via Milano, alla domanda su come siano le luminarie di quest'anno. Poi escono in strada e le indicano: «Lo vede quel groviglio? Le sembra il modo di appendere le luci? Guardi quei fili tirati a caso, le sembrano un lavoro ben fatto? Ma le sembra un lavoro da professionisti? E la scatoletta in mezzo alla fila cosa ci fa? Poi sono messe alla rinfusa, tre fili di luci poi il vuoto, senza criterio. Meglio non metterle le luminarie così. Raccoglievamo 70 euro a testa e li davamo ai bambini poveri. La via restava al buio ma era meglio, per aver queste luci. Se ce le facevamo da soli avremmo speso meno e sarebbero venute meglio, di sicuro». Mario Trocchia è il titolare del salone Mt hair style di via Milano, ma si vergogna di aver appeso al vetro la decalcomania che testimonia l'adesione alla campagna delle luminarie del Comune. «Ho anche un altro salone in via Garibaldi, deve vedere che razza di luci ci hanno messo, brutte come queste se non di più. Io l'anno prossimo non le pago. Che, poi, ogni anno mi dico non le pago, poi invece mi dispiace mi sembra di non voler partecipare, ma allora mi devono far vedere prima come saranno, queste luminarie. A parte che quest'anno ci avevano assicurato un effetto fantastico, e guardi qui, sembrano i resti di una guerra».
Anche Elena Nessi, del negozio di caramelle, è inorridita: «Ora, prima di tutto parlano di risparmio energetico e le luci sono accese anche di giorno. Con i soldi che risparmiavano potevano anche metterle più belle. Che, poi, ci hanno detto che non avrebbero potuto far di meglio con i soldi raccolti dai commercianti visto che abbiamo aderito solo in 480. Anche perché hanno chiesto meno degli altri anni. Ma io preferivo spendere di più, piuttosto che avere queste cose orrende che non sembrano neppure luci di Natale». Giancarlo Lucca del negozi di articoli per la casa di via Milano, dice: «Io non ho aderito. Perché tanto lo sapevo che andava a finire cosi. Tutte le cose in cui c'entra il Comune vanno sempre a finire così perciò io non preferisco non partecipare».
«Io mi ricordo gli altri anni - commenta Domenico Nespoli della Casa del disco -. Quando arrivavi da via Napoleona vedevi via Milano tutta illuminata. Sembrava Las Vegas confronto a questo disastro di luci che hanno messo quest'anno. Ci hanno fatto spendere di meno, ma non sono 30 euro in più che fanno la differenza. Però ci avrebbero permesso di avere un'illuminazione migliore di queste luci raffazzonate». Insomma tutti scontenti, le luci sono poche, rade, accese anche di giorno e poco efficaci di notte. Meglio, molto meglio, il lavoro di due o tre anni fa.
Anna Savini

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