Miracolo in via Borsieri
E la luce arrivò anche qui

Mentre in via Milano e nelle altre vie di Como stavano accese sempre, in via Borsieri non si accendevano mai. Così in Comune era arrivata l'ennesima lettera di protesta. Settanta euro a testa spese per avere un po' di fili penzolanti senza neanche la corrente elettrica. Adesso però la luce è arrivata

COMO Mentre in via Milano e nelle altre vie della città stavano accese sempre, in via Borsieri non si accendevano mai. Così in Comune era arrivata l'ennesima lettera di protesta. Settanta euro a testa spese per avere un po' di fili penzolanti senza neanche la corrente elettrica.
Alla fine ieri la luce è arrivata. Festeggia Claudio Perazzoli della trattoria «La forchetta d'oro»:«Meno male che alla fine anche noi siamo riusciti ad avere la luce». Otto giorni di ritardo rispetto agli altri. In questo Natale che, a detta di tutti, dal punto di vista dell'illuminazione è iniziato troppo tardi. E sì che la lettera di presentazione ai Commercianti recitava, testuale:«Per la prima volta un'ideazione artistica a costi certi». Sull'ideazione artistica in tanti hanno avuto da ridire. Via Monti, via Milano, via Rezzonico erano tutte alle prese con allacciamenti da Ddr, fili tirati a caso, con scatolette in mezzo alla via. E poi file di luci altalenanti. Due si. quattro no, due sì. Il risultato di chi ha poco per le mani e quel poco lo mette come viene, altro che artistico. Sui tempi tutti hanno avuti di che lamentarsi. A partire da Giansilvio Primavesi che pure aveva accolto l'invito del Comune a convincere i commercianti che lui rapprenta come presidente di Confcommercio ad aderire in massa.
«E così hanno fatto perché 480 adesioni mi sembrano davvero un bel po' - dice Primavesi -. Quando abbiamo fatto la riunione in Comune, con tanto di conferenza stampa, insieme alla Sosio e a Scopelliti e all'architetto specialista di luci io avevo fatto una sola domanda: "non possiamo far partire le luci l'ultima domenica di novembre che coincide con la prima apertura festiva dei negozi?" Mi avevano risposto che non saremmo riusciti. Quindi sul ritardo anch'io penso che dovremmo muoverci per tempo». Quanto al gradimento, Primavesi dice che non tutte le luci sono brutte: «Quelle nella mia via (via Cantù) sono belle, per esempio. E anche in centro vanno bene. Se i commercianti si lamentano è perché qualche cosa non ha funzionato, è evidente. Ci sono degli allacciamenti che sono brutto, ma se si gira la città alla sera, quando è buio, nel complesso si può dire che l'effetto è gradevole». Secondo Francesco Muralto, l'architetto designer di luci, «se un albero di Natale non ha palle a sufficienza non verrà mai bene. E lo stesso è capitato con le luci. Avevamo soldi a sufficienza per le luci che abbiamo messo. E comunque io credo che quando uno passa, abbassa la voce, proprio perché l'effetto neve rende. Altrimenti uno l'anno prossimo decide di optare per le vecchie luminarie e basta. Qui c'era uno studio, un'installazione artistica e per fare un'installazione artistica servono più soldi».
Anna Savini

© RIPRODUZIONE RISERVATA