La lega sconfessa Bruni
"Cemento, allarme reale"

«Il rischio di una maxi colata di cemento in città è reale». Parole dell'assessore comunale all'Edilizia privata, Maurizio Faverio (Lega), che smentisce il sindaco e spiega di «condividere in pieno» i timori messi nero su bianco nei giorni scorsi dalla Commissione Paesaggio.

COMO «Il rischio di una maxi colata di cemento in città è reale. Sono molto preoccupato e ho già chiesto al sindaco un incontro per affrontare il tema. Non possiamo subire passivamente la vagonata di piani attuativi in arrivo». Parole dell'assessore comunale all'Edilizia privata, Maurizio Faverio (Lega), che spiega di «condividere in pieno» i timori messi nero su bianco nei giorni scorsi dalla Commissione Paesaggio, alla luce di una recente ordinanza del Tar che “sblocca” molti piani già depositati in Comune. Il primo cittadino, Stefano Bruni, aveva minimizzato: «Allarme del tutto privo di fondamento».
Faverio non la pensa così. E, a proposito dei quasi 900mila metri cubi che l'attuale piano regolatore consente ancora di edificare e dei 59 piani attuativi in arrivo (23 già depositati), dice: «Sono assolutamente d'accordo con la commissione Paesaggio, il rischio che arrivi una vagonata di cemento c'è e bisogna trovare al più presto un modo per limitarlo. Abbiamo assistito a una corsa alla presentazione di piani attuativi, altri arriveranno perché previsti dal piano regolatore e ho forti timori per la qualità degli interventi e l'enorme mole di cemento. Ho chiesto da due settimane un incontro con il sindaco e il presidente della commissione Fulvio Capsoni, per decidere insieme come affrontare la situazione, ora aspetto una risposta. Da tempo la Lega sollecita Bruni sul punto, senza polemica ma con fermezza. I volumi - prosegue - non possono essere revocati, perché li prevede il piano regolatore, ma dobbiamo almeno cercare di governarli e ottenere qualcosa in cambio per la collettività. Non è accettabile subire passivamente questa valanga di piani». Faverio rilancia anche i timori per il ritardo nell'approvazione del Pgt: «C'è la necessità e l'urgenza di accelerare per approvarlo in primavera, come avevamo promesso. In caso contrario, rischiamo che nasca già svuotato». Bruni aveva ricordato che il Pgt non consentirà «nuove edificazioni su aree libere o verdi», tuttavia resteranno validi i diritti acquisiti grazie all'attuale piano regolatore. «Il problema c'è - chiude Faverio - e va affrontato subito».
Il consigliere comunale del Pd Marcello Iantorno, intanto, ha depositato un'interrogazione rivolta al sindaco e si appresta a chiedere la convocazione di un consiglio comunale urgente sul tema: «Voglio conoscere le ragioni del ritardo nella stesura del Pgt e avere tempi certi - spiega - Inoltre ritengo che il consiglio debba essere informato al più presto su quanto sta accadendo, in una seduta straordinaria alla presenza del dirigente del settore Territorio e dello stesso architetto Capsoni, che ha parlato del pericolo imminente di una “vagonata di cemento”. L'inerzia nell'elaborazione del Pgt e la decisione di non fare ricorso contro la recente ordinanza del Tar giustificano i sospetti di chi ritiene che le scelte di sindaco e giunta siano di tutto favore per gli interessi dei costruttori, contro il buon governo del territorio e la tutela del paesaggio».
Michele Sada

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