Il Comune cade nelle buche
«Strade gruviera, soldi buttati»

Il capogruppo del Pdl Corengia: subito rattoppi. Ma per Lucini (Pd) e Ajani (Lega): sono sbagliati tempi e modi delle asfaltature

COMO - «Ci sono anche consiglieri comunali che hanno lasciato le gomme nelle buche».
Il capogruppo del Pdl Claudio Corengia precisa di non essere tra i malcapitati, ma lancia un appello al "suo" assessore, il pidiellino Stefano Molinari, con delega a Mobilità e strade: «Bisogna intervenire perché la situazione è veramente difficile, molto difficile. Ritengo che nel giro di pochi giorni si debba porre rimedio - insiste Corengia -: si tratta di crateri, non di buche, invitiamo quindi l'assessorato a procedere nel più breve tempo possibile». Ma lo stesso Molinari, in un'intervista pubblicata la vigilia di Natale, aveva detto che i rappezzi tengono soltanto fino alla prossima nevicata... «Capiamo neve e ghiaccio, ma è evidente - conclude Corengia - che non si possa stare con i crateri aperti nell'asfalto».
L'assessore Molinari aveva anche detto che «la soluzione ci sarebbe: bisogna rifare il sottofondo delle strade». Specificando, però, subito dopo che è inattuabile per ragioni di costi: «Peccato che costi qualche decina di milioni di euro. E noi a bilancio abbiamo 800mila euro per gli asfalti». Eppure il capogruppo del Pd, Mario Lucini, punta proprio in quella direzione e invita a cominciare a studiare un piano di intervento a lungo termine. «È difficile credere che non si possa fare diversamente. Mi sembra che non accada dappertutto così», afferma Lucini. E non si riferisce soltanto alla vicina Confederazione elvetica, dove le strade sono quasi sempre perfette. «Anche a Como ci sono asfalti che resistono - dice -. Quando si fanno sottofondi in modo diverso, come in via Pasquale Paoli, reggono di più». Ma costano anche di più e Molinari dice che non ci sono soldi... «Come in tanti altri campi - insiste Lucini - vale la pena di spendere qualcosina di più e di farne un po' per volta. Adesso, procedendo di rappezzo in rappezzo, si continua a buttare denaro pubblico. Non è pensabile che ogni sei mesi la rete stradale di Como sia da riasfaltare».
Nel mirino di Lucini anche la tempistica con cui sono state riasfaltate le strade in questo 2010 agli sgoccioli. «Quest'anno gli asfalti sono stati fatti tardissimo e ciò non aiuta. Si è intervenuti ad autunno inoltrato, quindi la possibilità di tenuta e consolidamento è stata un po' pregiudicata. Operando in questo modo, si finisce per fare e disfare ogni sei mesi. È scoraggiante».
Batte sulla tempistica anche il capogruppo della Lega Giampiero Ajani. «Le buche vanno riparate in maniera coerente e a regola d'arte durante la stagione estiva. Se metti giù l'asfalto invernale quando le giornate sono fredde o c'e neve, è chiaro che dopo una settimana salta su tutto. Vedi il caso di via Ambrosoli, dove l'asfalto ha un mese di vita».
Secondo Ajani bisogna incidere sui tempi della burocrazia. «Con lentocrazia che c'è in amministrazione comunale, e in generale nella pubblica amministrazione - dice -, si finisce per approvare il bilancio a maggio per cui gli appalti slittano a dopo l'estate, quando non sarebbe più opportuno fare le asfaltature da un punto di vista tecnico». «Per questo - aggiunge Ajani - vado dicendo da almeno otto anni che il bilancio va approvato a fine dicembre. Ma questa è destinata a rimanere una battuta, poiché bisogna aspettare la finanziaria. Diciamo, quindi, a fine gennaio. Cosa che quest'anno stiamo cercando di fare grazie anche alla Lega».
Pietro Berra

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