Le buche di Como caso nazionale
Doppio esposto ai magistrati

Il Codacons si rivolge alla Procura della Repubblica segnalando due ipotesi di reato: "Omissione di atti d'ufficio e attentato alla sicurezza dei trasporti". Denuncia anche alla Corte dei conti sui soldi spesi per gli asfalti. In Comune 300 richieste di risarcimenti

COMO - Le buche sulle strade comasche diventano un caso nazionale. E anche giudiziario.
Ieri il Codacons ha annunciato che presenterà due esposti alle Procure della Repubblica di Como e di Milano, per la mancata riparazione delle voragini che si sono aperte a causa del maltempo in molte strade. La nostra, infatti, è una delle «due città da cui sono pervenute le maggiori segnalazioni dei consumatori, ipotizzando il reato di omissione di atti d'ufficio e di attentato alla sicurezza dei trasporti», come si legge nella nota dell'associazione che tutela i diritti dei cittadini. Il Codacons intende presentare un esposto pure alla Corte dei Conti, «sia per accertare se la qualità dell'asfalto, andato in briciole per un po' di sale e di pioggia, corrisponda a quello previsto negli appalti, sia per accertare la qualità originaria prevista dagli amministratori locali».
Intanto in Comune fioccano le richieste di risarcimento danni. Sono 314 (la maggior parte dovuti alle buche stradali) quelle arrivate a Palazzo Cernezzi da gennaio a oggi. Di queste 53 sono state liquidate (importi inferiori ai mille euro), 17 sono state respinte e le altre sono ancora sotto la lente di ingrandimento. Ma ieri i centralini del Comune sono stati tempestati di richieste di informazioni su come presentare la documentazione (va compilato un modello denuncia sinistro con le proprie generalità, la dinamica dell'incidente corredati di foto e di eventuali fatture per la riparazione) che andrà poi spedita per posta (Comune di Como, Ufficio Archivio, via Vittorio Emanuele II, 97), oppure per posta certificata, oppure spedita via fax (al numero 031/252383), o ancora consegnata a mano all'ufficio Archivio/Protocollo (aperto dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17, il venerdì dalle 8.30 alle 13; il mercoledì, a partire dal 12 gennaio 2011, dalle 8.30 alle 15.30).

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