Homepage / Como città
Mercoledì 05 Gennaio 2011
Como, aumentano le multe
e anche chi le paga a rate
La polizia locale ne dà sempre di più e crescono le tariffe. L'incasso annuo supera i quattro milioni di euro. Un comasco su cinque in difficoltà.
E ora - dati alla mano - costerà di più il divieto di sosta. Secondo le tabelle pubblicate dal Sole24Ore: fino al 31 dicembre, comportava un esborso variabile dai 38 ai 155 euro; dal primo gennaio, il minimo passa a 39 euro e il massimo a 159 euro. L'aumento è del 2,4%, pari al tasso d'inflazione e l'unico modo per evitarlo sarebbe quello di non prendere multe, magari con un comportamento disciplinato.
«Sono i vigili che si accaniscono», protestano invece i cittadini e soprattutto negli ultimi giorni sono arrivate diverse telefonate alla nostra redazione per dire che non c'è più nessuna misericordia: chissà che cosa dirà chi passa con il semaforo rosso e invece di 150 euro, ne dovrà pagare 159 di minima. Di massima, 613, contro i 599 di prima. E chissà quanto si morderà le mani chi ha impugnato il telefonino alla guida, quando gli recapiteranno la multa da 152 a 608 euro.
Mediamente, il Comune di Como infligge multe per oltre quattro milioni di euro l'anno, ma s'è reso conto che un sanzionato su tre non paga. Da due anni, sta scovando i conticini in sospeso: fino all'agosto scorso, ne aveva raggiunti 24.300 con gli avvisi bonari, cioè solleciti agli automobilisti a pagare gli arretrati del 2007 e del 2008. Ma le somme originarie, nel frattempo, si sono moltiplicate:per esempio, i 70 euro iniziali nell'avviso bonario sono diventati 142,50 euro per il ritardato pagamento e sono quindi saliti a 152 euro e 50 centesimi per i 10 euro di spese. Oltre i sessanta giorni, le multe raddoppiano e per ogni sei mesi di ritardo, è applicata una maggiorazione del 10% e se qualcuno obietta che «il Comune ha sbagliato», contesta per presunta «cartella pazza», ha ragione solo nel 2 - 3% dei casi.
Il dato saliente, messo in evidenza dallo stesso comandante della Polizia Locale, Vincenzo Graziani, è la crescita della richiesta di rateizzazioni: è ormai arrivata al 20%. Segno della crisi che colpisce le famiglie. Un automobilista su quattro non ce la fa a pagare tutta e subito la “spesa imprevista” resa nota con l'avviso bonario o, peggio ancora, con le cartelle esattoriali, somme aumentate della metà del massimo e, del resto, statistiche nazionali dicono che sempre più famiglie sono in difficoltà a far fronte a spese non programmate quando sono superiori ai 750 euro. Per ottenere la rateizzazione, va presentato l'Isee (l'indicatore del reddito) e c'è chi ottiene di rateizzare 1.200 euro in due anni. Qualcuno ottiene di sdebitarsi a rate anche per molto meno, ma ne paga una e poi scompare. In questo caso sarà iscritto a ruolo, interverrà la società di riscossione e rischia pignoramenti dello stipendio, oltre al fermo amministrativo dell'automobile. Per questo, è meglio rinunciare a pigiare sull'acceleratore: il superamento di dieci chilometri l'ora del limite dal primo gennaio costa da 159 a 639 euro. Pagati in 60 giorni. Dopo, con la calcolatrice.
Maria Castelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA