Si è sutosospeso dall'incarico
l'assessore nei guai per violenza

Luca Talice, di Cabiate, assessore provinciale a Monza era stato denunciato di violenza sessuale da due ex militanti della Lega. I compagni di partito: strani tempi e modalità della denuncia

CABIATE Si è autosospeso dall'incarico di assessore della provincia di Monza-Brianza Luca Talice, residente a Cabiate, il politico della Lega Nord denunciato per violenza sessuale da due ex militanti del suo partito, due giovani consiglieri comunali di Seregno, Comune in cui Talice è capogruppo.
La decisione è stata presa ieri pomeriggio di comune accordo con il presidente della provincia monzese Dario Allevi e il segretario della Lega di Monza. «Credo che Luca abbia preso la decisione migliore per potersi difendere più liberamente e per affrontare con maggiore serenità gli sviluppi dell'indagine che lo vede coinvolto», ha detto Allevi, che nel frattempo ha avocato a sé le deleghe dell'assessore autosospeso.
Intanto i due denuncianti (lui ha 27 anni, lei 23), ieri hanno lasciato la Lega Nord, pur mantenendo la carica di consiglieri comunali a Seregno.
La vicenda ha suscitato ovviamente molto scalpore: i due consiglieri hanno denunciato Talice ai carabinieri di Lecco (aspetto insolito, dal momento che a Seregno c'è un comando compagnia dell'Arma) attribuendogli una lunga serie di atti e violenze di carattere sessuale, avvenuti anche in municipio, e in alcuni casi risalenti a parecchi anni fa. La denuncia ha originato l'apertura di un fascicolo a Monza: il magistrato ha già sentito alcuni testimoni per vagliare la veridicità dei fatti raccontati dai due consiglieri, fatti che peraltro non necessariamente potrebbero essere considerati penalmente rilevanti. Si parla infatti di atti sessuali tra maggiorenni, almeno in alcuni casi avvenuti tra persone consenzienti, che di per sé non sono reati. Gli inquirenti, pertanto, procedono con estrema prudenza, consci del rischio di una strumentalizzazione della vicenda a fini politici.
Talice da parte sua ha negato ogni tipo di addebito, e per il momento si è limitato a questo. Sono stati alcuni colleghi di partito ad adombrare una sorta di macchinazione ordita ai danni dell'assessore provinciale, personaggio in ascesa e forte di una notevole considerazione in ambito leghista. «Le accuse a Talice stupiscono per tempi, modi e luoghi - ha detto ad esempio il vicesegretario lombardo della Lega Matteo Salvini - considerando il fatto che come assessore alla sicurezza della provincia di Monza, Talice abbia dato fastidio a quell'intreccio di poteri tra politica ed economia. e come abbia vigilato su strane infiltrazioni nel tessuto economico brianzolo. Talice difende da anni il territorio dal cemento, e questo può costare caro». Il riferimento va alle recenti inchieste sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia.
Spetterà comunque alla procura stabilire se davvero questi "poteri forti" abbiano scelto una materia tanto delicata, facendo esporre in prima persona due giovani consiglieri comunali, per regolare i loro conti con un assessore diventato scomodo.

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