Il Papa: «Don Guanella Santo»
La proclamazione il 23 ottobre

Il vescovo Diego Coletti: «È il primo santo dell'epoca moderna della nostra diocesi alla quale ora spetta la felice e impegnativa responsabilità di custodire, accrescere e far conoscere la bellezza e la profondità del messaggio guanelliano, fatto di atti concreti di amore»

COMO «Il 23 ottobre il Beato Luigi Guanella sarà proclamato Santo». L'annuncio a Como è stato dato dal superiore della Casa Divina Provvidenza, don Angelo Gottardi, ieri all'inizio della celebrazione nel santuario del Sacro Cuore affollato di fedeli. «Ho ricevuto la telefonata del superiore provinciale don Remigio Oprandi alle 12.40» ha precisato don  Gottardi provocando un lungo applauso alla notizia accolta da tanta gente partecipe di un  avvenimento coinvolgente, carico di messaggi significativi: «È il primo santo dell'epoca moderna della nostra diocesi - ha commentato il vescovo, Diego Coletti - alla quale ora spetta la felice e impegnativa responsabilità di custodire, accrescere e far conoscere la bellezza e la profondità del messaggio guanelliano, fatto di atti concreti di amore».
«Un santo dei nostri tempi» lo ha definito don Angelo sottolineando che la santità ha accompagnato l'intera vita del sacerdote originario di Fraciscio, frazione di Campodolcino, che ha aderito alla chiamata di Dio realizzando passo dopo passo uno straordinario disegno intuito come un presentimento carico di prospettive fin da quando era un bambino. I segni di quel disegno, trasformato in concrete opere di carità, rappresentano un'eredità che nel tempo continua a produrre nuovi frutti, secondo una sorta di profezia che lo stesso don Luigi Guanella aveva espresso sul letto di morte: «Non temete - aveva suggerito il sacerdote agli amici e collaboratori segnati dal dolore al pensiero di rimanere orfani di un grande padre - lasciatemi arrivare in paradiso...». Il ricordo di quelle ore  lontane quasi un secolo, è affiorato nel richiamo di don Gottardi insieme alla palpabile certezza di una compagnia presente, di un carisma attualissimo che ancor oggi suscita attrattiva anche nei giovani. «Non si è mai stancato di benedire e versare grazie sulla terra» ha ricordato sottolineando i tratti di don Guanella personalità «poliedrica che di tutto faceva e di tutto scriveva, di tutto si interessava» e che è possibile riscoprire oggi intatta  e vibrante nelle pagine del vangelo che descrivono l'insondabile ricchezza della carità e della misericordia. «Tutto faceva per amore»: così è stato riassunto il segreto all'origine di opere di accoglienza delle persone più fragili ed emarginate, di anziani, disabili, orfani, sorte in Italia e in tanti paesi del mondo. E che consegnano un compito, un modo di pregare e di amare Dio che riverbera istantaneamente luce e calore sulla realtà materiali e quotidiane:  pregare, secondo l'insegnamento di San Luigi Guanella, esprime il bisogno di stare con Dio per lasciarsi amare da lui. Così è stato suggerito in un'atmosfera carica di commozione che ha reso la santità del paradiso dimensione che abita anche sulla terra.
Laura d'Incalci

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo La celebrazione