Homepage / Como città
Sabato 26 Febbraio 2011
Un dormitorio per profughi
Spesa una fortuna, è vuoto
Tenace (Pdl): «Chiederò al sindaco informazioni sul dormitorio di via Sacco e Vanzetti a Prestino e se esiste un indirizzo per utilizzarlo come prima accoglienza in caso di emergenza profughi».
Altre strutture che si potrebbero prestare: una parte dell'ex caserma De Cristoforis, “riserva” del ministero della Difesa; un fabbricato discosto nell'area dell'ex ospedale Sant'Anna, se la soluzione fosse compatibile con le attività sanitarie che tuttora si svolgono. Fra i primi a porsi di fronte a necessità di strutture, l'assessore regionale alla protezione civile, Romano La Russa e se ci fosse bisogno di letti ed arredi, questi sono al Sant'Anna, nella disponibilità regionale. Infatti, i reparti, le cucine, gli spazi, non sono stati liberati dai mobili: l'Azienda Ospedaliera ha fatto puntualmente l'inventario, l'ha inviato in Regione, ha messo tutto in ordine, sottochiave e ha mandato in discarica quanto non poteva essere riutilizzato, perché vetusto o inservibile per nuove esigenze. Già al momento del trasloco, era circolata voce che la Regione «non butta via niente» di quanto potrebbe servire, tanto che era stato accennato alla spedizione di letti e vettovaglie nel Terzo Mondo. Ma erano accenni non ufficiali, suggeriti, forse, dal buon senso. In questi giorni s'è diffusa una cifra: fino a 100.000 profughi assegnati alla Regione Lombardia. E non solo profughi, ma anche italiani che lasciano le aree del Mediterraneo e tornano a casa da esuli. «Per motivi umanitari, ognuno dovrà muoversi secondo le rispettive competenze, ma in collaborazione tra istituzioni ed associazioni, se si renderà necessario - conclude Tenace - L'ondata non è ancora arrivata, ma tutti dicono che arriverà e sarà un problema per tutti».
Maria Castelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA