Orsenigo: alla messa
il ricordo di Luca

A pochi gironi dalla tragica scomparsa del bimbo di 8 anni deceduto lunedì scorso a causa di una rara malattia, la sindrome di Duncan, la comunità orsenighese si è stretta intorno alla famiglia in un momento di ricordo e preghiera

ORSENIGO A pochi gironi dalla tragica scomparsa del piccolo Luca, il bimbo di 8 anni deceduto lunedì scorso a causa di una rara malattia, la sindrome di Duncan, la comunità orsenighese si è stretta intorno alla famiglia in un momento di ricordo e preghiera durante la messa di domenica mattina. Le prime panche della chiesa erano occupate dai compagni di scuola di Luca, che frequentava la seconda alla scuola primaria del paese: dietro ai piccoli c'erano il papà Alberto Molteni e la mamma Elena con gli altri due figli, Lisa e Simone. Con loro i nonni, gli zii e gli altri familiari, che insieme a tutta la comunità si sono voluti stringere ad Alberto ed Elena, per sostenerli in questo momento delicato e difficile.
«Abbiamo vissuto una tragedia che ci ha sconvolto tutti profondamente – aveva già ricordato il parroco, don Erminio Brambilla, dopo la messa del sabato sera -: è stata un settimana molto dura per tutti e ora ci vogliamo stringere soprattutto intorno ai bambini, compagni e amici di Luca, per sostenerli in questo momento delicato». All'inizio dell'omelia domenicale, poi, il sacerdote ha voluto subito parlare di Luca, invitando i suoi compagni a ricordarlo sempre.
I bimbi hanno poi preparato delle preghiere, lette con commozione. Non è poi mancata la preghiera, letta da un altro bimbo, per i genitori, i familiari e la comunità parrocchiale. Anche la piccola corale parrocchiale ha voluto offrire una melodia liturgica carica di speranza e fede, quella fede che non ha mai abbandonato i genitori, in questi giorni tanto dolorosi. Al termine della messa, molti dei presenti si sono stretti tra le lacrime a mamma Elena e papà Alberto, per esprimere ancora una volta parole di condivisione del dolore e di sostegno.
Nelle parole di papà Alberto, raccolte dopo la funzione liturgica, ci sono la forza e la speranza di guardare avanti per il piccolo Simone e per i tanti che soffrono a causa di malattie rare: «Nei prossimi giorni, vorrei nei prossimi giorni parlare con i responsabili dell'Associazione donatori di midollo osseo, per capire in che modo poter dare sostegno all'associazione – spiega papà Alberto -: l'idea è quella di collaborare con loro per progetti precisi. Vedremo insieme a loro se è possibile creare una sorta di comitato civico, che riunisca, associazioni e istituzioni del paese, per promuovere iniziative ed eventuali raccolte di fondi”.

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