Vecchio Sant'Anna
Accordo e doccia fredda

Ieri in Regione la firma sulla cittadella sanitaria di Como. Ma l'Asl ammette: andremo in via Napoleona non prima di sette-otto anni

COMO - Area ex Sant'Anna, via libera alla cittadella sanitaria e al nuovo quartiere. Ora manca solo il sì del consiglio comunale, che dovrà arrivare entro 30 giorni. Il semaforo verde si è acceso ieri, quando gli enti locali e l'azienda ospedaliera hanno firmato l'atto integrativo all'accordo di programma, che chiarisce il destino del maxi comparto. Confermato lo schema con 30mila metri quadrati riservati a Sant'Anna e Asl (occuperanno il monoblocco e le palazzine affacciate su via Napoleona) e nel resto dell'area (destinata alla vendita) residenze, uffici e negozi. Il testo è stato sottoscritto dal presidente della Regione Roberto Formigoni, da quello della Provincia Leonardo Carioni, dal sindaco Stefano Bruni, dal direttore generale del Sant'Anna Marco Onofri e dai sindaci di San Fermo e Montano Lucino, presenti in quanto firmatari dell'accordo di programma originario. Adesso la palla passa ai consiglieri di Palazzo Cernezzi, chiamati a ratificare l'accordo con la variante. Poi saranno Regione, Sant'Anna e Asl a dover predisporre un progetto dettagliato per la cittadella sanitaria, che non potrà prescindere dalla riqualificazione degli edifici che resteranno pubblici. In parallelo, la Regione farà partire le procedure per la vendita della zona destinata ai privati. Il progetto definitivo, sotto forma di programma integrato di intervento, tornerà quindi in consiglio comunale, come da prassi.
Mentre a Milano si firmavano i documenti, però, il direttore generale dell'Asl, Roberto Bollina, a Como smorzava l'entusiasmo ipotizzando un trasferimento nella cittadella solo tra sette o otto anni: «La soluzione è valida ma servirà moltissimo tempo per la progettualità e i cantieri, partendo dalla ristrutturazione del monoblocco. Inoltre bisognerà aspettare che il Sant'Anna trasferisca gli amministrativi nella palazzina al nuovo ospedale, ancora da costruire». Nel frattempo, all'Asl scatterà una prima rivoluzione: «La nostra idea è lasciare via Pessina (poi verrebbe messa in vendita dalla Regione, ndr) visto che ormai ospita solo 90 persone degli uffici amministrativi, e trasferire tutti al San Martino, per avere un'organizzazione migliore ed evitare sprechi. Terremo, invece, la sede di via Cadorna».
Michele Sada

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