Elisa canta a Como
"Citta' che m'ispira"

La cantautrice porta il suo tour al teatro Sociale il 6 e il 7 aprile con un doppio spettacolo all'insegna dell'atmosfera e del multimediale

COMO - È un momento magico per Elisa, il 6 e il 7 aprile al Sociale di Como (biglietti da 34,50 a 69 Euro, info 031/270170, inizio alle 21) per un doppio show, magico come le atmosfere del suo nuovo spettacolo ispirato ad Ivy, il recente cd/dvd che con preziosi inediti raccoglie i brani che più di altri le appartengono e le si sono arrampicati dentro come l'edera (Ivy in inglese) del titolo in questi anni di carriera sempre in crescendo.
Dagli inizi anglosassoni, all'incontro con la Caselli, dalle prime canzoni in italiano fino alla vittoria sanremese del 2001 con Luce (tramonti a nordest), l'artista di Monfalcone ha sempre fatto scelte molto curate, rinnovandosi senza snaturarsi, ricercando e sperimentando, soprattutto dal punto di vista delle sonorità, e con un'attenzione particolare verso la multimedialità dei linguaggi, che oggi le permette di andare in scena senza lasciare nulla al caso, pur conservando la purezza di una voce che sa improvvisare e flirtare con strumentazioni di ogni tipo in assoluta naturalezza. Alla vigilia delle esibizioni lariane (lunedì sarà invece al Teatro di Varese), Elisa ha anticipato a La Provincia i particolari dello spettacolo.
Chi ha avuto modo di vedere il suo show ne parla in maniera entusiastica, che caratteristiche hanno le due serate?
In quasi tutte le città dove siamo stati e dove andremo abbiamo cercato di fare due esibizioni ognuna caratterizzata da atmosfere diverse tra loro. Le scalette cambiano totalmente, e così tutte le videoproiezioni e l'impatto scenografico. Lo spettacolo riprende il discorso dell'album. Quando lavoro ad un disco lo immagino sempre per come potrà essere rappresentato dal vivo. In questo caso, trattandosi di cose in acustico e potendo disporre di musicisti straordinari, l'occasione di presentarle dal vivo con questi arrangiamenti è ancora più appetitosa.
A proposito di arrangiamenti, sembrano rifarsi in parte al pop rock acustico nordico di  gruppi come i Sigur Ros..
Totalmente. Amo quelle atmosfere.  Gruppi come loro, i Mùm, ma anche i Kings of Convenience sono tra i miei ascolti preferiti.  Non abbiamo fatto scelte così minimali, ma quel mondo, quell'intimità e quelle sospensioni mi appartengono e, anche se non in primissimo piano, ci sono. Tra l'altro il film del dvd è stato diretto da Denni Karlsonn, collaboratore proprio dei Sigur Ros.
Tra le sorprese, e arrangiate con lo stesso gusto, ci sono le cover di due pezzi come "1979" degli Smashing Pumpkins e "I never came" dei Queens of the Stone Age, è la sua passione per il rock alternativo che emerge?
Sono scelte affettive. Mi sento molto legata a quelle canzoni perché appartengono a due album che in passato ho ascoltato spesso.
Ha duettato con Fabri Fibra. Come si sono incontrati due caratteri apparentemente agli antipodi come i vostri.
Trovo che sia fortissimo. Mi piace come distribuisce il peso nelle cose che dice. Tra tutti rapper, insieme a Frankie Hi Nrg, credo sia tra i pochi ad avere la piena coscienza del peso della parola.
Al Sociale di Como sì è già esibita in passato, che ricordi conserva?
La sala la ricordo ultra bella, intima e raccolta, praticamente una piccola bomboniera. La città davvero pittoresca, sono felice di tornarci. E' uno di quei posti che ispirano, dove mi verrebbe facile scrivere qualcosa di nuovo.  
Fabio Borghetti

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