I giardinetti vandalizzati
E quelli mai aperti

I paradossi del verde pubblico a Como. A Garzola una staccionata di legno impedisce l'accesso a mamme e bambini. A Civiglio sono state sfasciate la porta dei bagni e la fontanella

Si potrebbe opinare che a un giardino pubblico nuovo di zecca, quindi successivo alla normativa sull'abbattimento delle barriere architettoniche, si acceda attraverso una scalinata. Ma a Garzola non sono ancora arrivati a porsi questo problema, perché davanti agli scalini hanno messo una staccionata di legno che soltanto un cavallo da corsa riuscirebbe a saltare, non certo delle mamme con i loro bimbi.
Uno dei quartieri più verdi della città - a guardarlo dal centro di Como - è in realtà tra i più inospitali per le giovani coppie con figli, che pure negli ultimi anni hanno popolato i diversi condomini vista lago edificati in questa zona. Il giardinetto di via Gaggi, come il soprastante parcheggio, è stato imposto dal Comune come onere di urbanizzazione all'impresa che ha tirato su la palazzina gialla contigua. «Ma la proprietà è rimasta al condominio, anche se è previsto l'usufrutto da parte del pubblico - raccontano alcuni residenti -. A quanto pare, però, i condomini non vogliono bambini sotto casa. Dicono che danno fastidio. E così il giardinetto è chiuso ormai da due o tre anni». 
Il problema, qualche giorno fa, è arrivato in consiglio di Circoscrizione. Il presidente, Davide Gervasoni (interviste a lato), dice che «c'è la staccionata per un problema di sicurezza. Deve essere, infatti, ancora realizzata la recinzione». L'apertura è legata al fatto che Comune e proprietari trovino un'intesa. «Noi possiamo solo cercare di appianare le cose», afferma Gervasoni. Il parlamentino di quartiere sta facendo pressioni su Palazzo Cernezzi, al quale ha inoltrato anche un'ulteriore richiesta delle mamme: che al posto di una panca semicircolare di cemento, prevista nel progetto depositato in Comune, vengano collocate un paio di panchine e dei giochi per i bambini. Così, per quanto piccolo, quel fazzoletto di verde potrà davvero diventare un punto di ritrovo. «Adesso siamo al paradosso che, per portare i figli ai giardinetti, bisogna andare in via Vittorio Emanuele oppure a Civiglio», osserva Maria Destri, una giovane mamma che abita proprio in via Gaggi.
Ma anche i giardinetti di Civiglio non stanno molto bene. Nel quartiere, che ha tutte le caratteristiche del paesino collinare, si trovano sia la scuola materna che la primaria, punti di riferimento anche per la sottostante Garzola, dove l'elementare di via Binda è stata chiusa da anni. «Al pomeriggio i giardinetti pullulano di mamme e bambini - riferisce ancora Maria Destri -. Non possiamo lamentarci della manutenzione del verde, effettuata da un signore che abita nel quartiere e con il quale abbiamo un contatto diretto. Ma le strutture...». Parlano da sole: la porta da cui si accede la bagno è sfondata, il wc in condizioni irriferibili e il manufatto in cui è inserito tutto coperto di graffiti. Ma la vera chicca è la fontanella: del rubinetto non resta più nemmeno l'ombra.
Le mamme si consolano, pensando che almeno hanno (quasi) vinto la battaglia contro le processionarie. Il Comune ha promesso di bonificare a giorni i loro nidi urticanti, che pendono dal pino al centro del piccolo parco.
Pietro Berra
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