Il sindaco sul lungolago:
approvata l'idea dei privati

«Se si può fare questo progetto è certamente il migliore». Il sindaco Stefano Bruni promuove l'iniziativa lanciata dal dirigente di Villa Saporiti, l'architetto Giuseppe Cosenza per la riapertura di un tratto di passeggiata grazie alle associazioni di categorie.

COMO «Se si può fare questo progetto è certamente il migliore». Il sindaco Stefano Bruni promuove l'iniziativa lanciata dal dirigente di Villa Saporiti, l'architetto Giuseppe Cosenza (che se ne sta occupando a titolo personale) per la riapertura di un tratto di passeggiata grazie alle associazioni di categorie, ma mette le mani avanti dicendo di «non creare aspettative eccessive» perché ci sono «una serie di questioni tecniche e legali da risolvere».
«È una cosa di cui sono pienamente informato - commenta il primo cittadino - e corresponsabile nella sua costruzione fin dall'inizio. Adesso siamo ancora nella fase di verifica per capire se le procedure ne consentono la realizzazione poiché quella, oggi, è un'area di cantiere. Questo lo accerteremo nel giro di qualche giorno, ma non bisogna creare aspettative eccessive senza la certezza della realizzazione».
Il progetto per la riapertura del lungolago - presentato martedì nella sede dell'Ance alle categorie e ai privati che si sono detti disponibili a finanziarlo - costerà 120mila euro (interamente sostenuti dai privati) e prevede un filo rosso che attraversa i 170 metri di passeggiata, dalla biglietteria della Navigazione fino ai giardini a lago. Tre maxi aree verdi nella parte centrale, larghe 14 metri, con composizioni floreali geometriche; fiori disegnati anche sulla pavimentazione, in alcune zone, per alleggerire l'impatto del cemento e panchine. Già trovata anche la soluzione per il parapetto e per l'illuminazione. Comaschi e turisti potranno passeggiare nella zona più vicina al lago (oltre 4 metri di larghezza), mentre l'area a ridosso dell'attuale marciapiede in porfido con ogni probabilità non verrà usata visto il dislivello. Sparirà, comunque, l'attuale rete metallica e rimarrà solo il new jersey a delimitare la zona.
«Se si può fare, questa è certamente la cosa migliore - aggiunge Bruni - mentre se non si potesse farlo non sarebbe una bocciatura di questa ipotesi, ma vorrebbe dire che non ci sono le condizioni dal punto di vista delle norme. Va comunque autorizzata da Regione, Provincia, Soprintendenza e serve l'accordo con l'azienda. Tutto questo è complicato. Mi sto spendendo da tempo e ci stiamo lavorando molto». I privati hanno deciso di scendere in campo perché ormai esasperati dall'inerzia del Comune? È una lettura che Bruni non condivide: «Non è assolutamente così, se fosse così credo che sarebbe l'approccio sbagliato. C'è la condivisione di un'opportunità promozionale con l'esigenza di andare incontro all'interesse pubblico. Ora vanno messe insieme da un punto di vista giuridico e normativo». Da risolvere, in ogni caso, c'è il nodo dello spostamento delle palancole (pesantissime e molto voluminose) depositate proprio nel primo tratto di lungolago. Bruni cerca di rassicurare anche sul riavvio del cantiere tra Sant'Agostino e piazza Cavour: «Abbiamo consegnato la perizia in Regione, adesso ci sarà la conferenza di servizi. Contiamo entro fine mese di chiudere la vicenda.
Gisella Roncoroni

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