Gino l'appendino e altre chicche
In fiera spopola il bigodino magico

Gino l'appendino che fa risparmiare spazio nell'armadio, il lucida mobili, il lucida vetri, il bigodino che arriccia senza spezzare i capelli. Queste e altre meraviglie vanno a ruba alla fiera di Pasqua

COMO Per apprezzare appieno la Fiera di Pasqua bisogna amare i Simpson, i film di John Waters, le dissertazioni sul barocco brianzolo di Tommaso Labranca. Oppure basta rincorrere, come autentici maniaci, le televendite di canale in canale (oggi satellitare in satellitare) per non perdersi l'ennesima performance dello Chef Tony che affetta le lattine di birra con le sue lame miracolose o l'inarrivabile Zucchinali che con piglio berlusconiano vende l'acqua e il fuoco (mineralizzatori e stufe a pellet). Oggi il più bello è “Federica, la maniglia amica”, ricca di suggestioni fin dallo slogan ed era lecito aspettarsi di ritrovarla tra le bancarelle di viale Varese dove “visto in TV!!!”, con tutti i punti esclamativi del caso, è slogan di imbattibile efficacia.
Purtroppo no, purtroppo di Federica nessuna traccia (anche se c'è un parente stretto: “Gino l'appendino”), ma l'articolo dell'anno è già leggenda. Trattasi dei Bigodini magici, nuove pinze per capelli che non strappano, non stringono, non spezzano e che, udite, anzi, arricciate, “funzionano su qualsiasi tipo di capelli!!!”: è tricodemocrazia soddisfando il sogno di realizzare una permanente fai da te senza passare dal coiffeur. Da non sottovalutare anche “il calzino in testa” che è esattamente quello che dice di essere e aiuta ad acconciare i capelli in un baleno: basta che la venditrice lo provi su una parrucca che un piccolo battaglione di signore si blocca: tutte ipnotizzate. Bisogna davvero saper apprezzare il trash per soffermarsi a leggere cartelli con un senso tutto personale dell'aggettivazione, dove un articolo come il portadocumenti (trattasi di bustina di plastica grandezza carta d'identità) viene spacciato per “introvabile” (e giù di punti esclamativi). Difficile resistere alla dimostrazione della “Super penna” che ripara i graffi sull'automobile, quella sì vista in tv e funzionante anche davanti ai nostri occhi tanto che solo il mancato possesso di un automezzo può salvarci dall'acquisto. Come resistere al desiderio di possedere una nuova forbice (sic) a cricchetto, che taglia tutta una serie di cose che non ci saremmo mai neppure immaginati di tagliare? Dolori alla schiena? Coraggio, e ce ne vuole davvero: la crema “Artiglio del diavolo” (tutto vero), “da potente radice africana” riscalda le zone lombari ponendo rimedio. Tutta una sezione è dedicata agli immortali articoli per pulire facendo meno fatica. Il grande ritorno di un evergreen come il lavavetri magnetico (così, ieri, il venditore: “Molti mi accusano di portare qui un vetro già pulito...”. Chi è così infame?
Vogliamo i nomi!), la pietra bianca che pulisce tutto, “Amandine” (chissà dove va l'accento), “rinnovatore, sgrassante” fino all'apoteosi di “Super Mop”, il mocio che non sgocciola e che trattiene i liquidi garantendo una perfetta igiene (sigh). Ma c'è qualcosa di diverso rispetto agli altri anni, come confermano anche i due agenti di polizia locale che stanno percorrendo dalla mattina tutto il percorso della fiera avanti e indietro per sincerarsi del rispetto delle regole: sono scomparsi i microfoni, così gli imbonitori devono farcela con le loro proprie voci, senza l'“aiutino” tanto efficace quanto fastidioso dell'amplificazione.
Alessio Brunialti

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