Ecco la Como
del Risorgimento

Un negozio di telefonini nella sede che fu del Comune. Anche l'Istituto di storia contemporanea Pier Amato Perretta, in occasione del 66° anniversario della Liberazione, partecipa alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e lo fa con una visita guidata e una nuova pubblicazione.

COMO Anche l'Istituto di storia contemporanea Pier Amato Perretta, in occasione del 66° anniversario della Liberazione, partecipa alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e lo fa con una visita guidata e una nuova pubblicazione. La prima è in programma sabato 30 aprile e toccherà alcuni luoghi della storia e della memoria dal Risorgimento alla Resistenza, la seconda è la mappa dei luoghi del Risorgimento comasco. Ieri, nella sede di via Brambilla, la presentazione, a cura del presidente dell'Istituto Giuseppe Calzati, del vicepresidente Fabio Cani e del direttore Valter Merazzi. «Dagli anni del Risorgimento - hanno sottolineato - la città è cambiata radicalmente più volte. Durante le Cinque giornate di Como e la battaglia di San Fermo, per esempio, in città non c'erano insediamenti industriali e ferrovia, mentre erano numerosi gli ex conventi poi quasi tutti scomparsi nei decenni del Novecento. Così come è scomparso il porto antico, o il Pra' Pasquée, con la conseguente riformulazione del fronte a lago. Anche per questo motivo è difficile farsi una idea dello scenario urbano di quei tempi, così come trovare i luoghi esatti di quegli avvenimenti. Oggi la memoria è prevalentemente affidata a lapidi e monumenti celebrativi, una memoria sbiadita, cui spesso non si dedica l'onore di una commemorazione o di una corona d'alloro. È quindi importante provare a riportare la memoria della costruzione dell'Unità italiana là dove è nata, provare a ritrovare le case e i palazzi dei patrioti, gli edifici pubblici, le strade che fecero da sfondo a combattimenti e atti di eroismo, tutti quei luoghi che furono testimoni degli entusiasmi e degli ideali di una intera città».
La mappa dell'Istituto Perretta - realizzata utilizzando come base una carta della città edita nel lontano 1871 - si potrebbe quindi definire un gioco, un gioco serio però, una sorta di “caccia al tesoro”.
Sul retro un lungo racconto che parte dalla nascita delle idee risorgimentali, passando per gli avvenimenti del 1848 e del 1859, fino al compimento dell'unità nazionale, con tanto di personaggi, in ben 40 tappe scandite da altrettanti numeri che rimandano ai vari luoghi.
Qualche curiosità: ai tempi il municipio era in via Cinque Giornate, dove adesso c'è il negozio Tim, la caserma di San Francesco era ubicata dove ora sorge il tribunale, e poi l'albergo "Al Monte di Brianza" che dava sulla piazza Vittoria, e l'albergo Della Corona che corrispondeva all'edificio posto all'inizio di via Milano-angolo via Mugiasca (attuale sede della filiale di Banca Intesa) e ancora la Stretta del Soccorso (il pezzettino finale di via Giulini), tutti luoghi dove si combatterono le Cinque Giornate di Como. E infine la polveriera austriaca sul retro di Villa Geno, e il magazzino del pane e della farina, sempre degli austriaci, nell'ex convento di San Gerolamo, all'angolo tra viale Varese e via Borsieri, dove ora c'è il bar tabacchi. Tornando alla visita guidata (con letture a tema a cura degli attori dell'associazione Onguf), l'appuntamento è alle 14.30 al parcheggio dell'ex Ticosa (davanti alla questura): due ore circa di percorso e una decina di tappe tra cui il monumento a Garibaldi (piazza Vittoria), piazza Volta, piazza Cavour, il monumento ai Caduti e quello alla Resistenza europea. Il resto lo si potrà conoscere interpretando la mappa, per ora tirata in 1500 copie, a disposizione anche delle scolaresche (info www. isc-como. org).
Gigi Albanese

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