"Ecco come si entra
nella 'ndrangheta"

Il boss comasco racconta i rituali, le regole e le abitudini degli 'ndranghetisti. E spiega quali sono i vari gradi della carriera da malavitoso

COMO Il menù degli uomini di 'ndrangheta è «capretto o agnello». E c'erano capretto e agnello arrostiti il giorno in cui Antonino Belnome, boss di Inverigo della 'ndrangheta, il collaboratore di giustizia che sta aiutando la Dda di Milano ad alzare il velo su quasi un decennio di dominio della criminalità calabrese in Lombardia, venne «affiliato all'onorata società». Il ricordo di quella giornata è uno dei passaggi più suggestivi dell'inquietante memoriale scritto di suo pugno dal padrino comasco.
«Ricordo il giorno in cui fu celebrato il rituale della mia affiliazione - scrive - eravamo in un terreno con una baracca» in Calabria. Alla cerimonia parteciparono in tutto una decina di persone: «Ci mettemmo tutti in cerchio a braccia conserte» e il più alto in grado iniziò il rituale.
«Buon vespero»
Tutti: «Buon vespero»
«Siete conformi?»
«Su di che?»
«Per battezzare un nuovo compagno»
«Conformissimi»
«Siete conformi?»
«Su di che?»
«Per passare alla prima votazione per conto di Antonino Belnome»
Tutti: «Conformissimi».
Inizia così l'ingresso nella 'ndrangheta. Con gli uomini d'onore disposti in cerchio e con una serie di domande e risposte dal sapore retorico. Una cerimonia che prevede tre "votazioni" consecutive: con la prima «ti riconoscono come un "picciotto" fatto a voce non appartenente a questo onorato corpo di società». Con la seconda «ti riconoscono come un "picciotto"» ancora «non appartenente a questo onorato corpo di società». È a questo punto che avviene «il giuramento con un coltello a scatto messo sotto il palmo della mano destra e tutti quanti posavano la loro mano destra» su quella di Belnome «e iniziava il rituale.
"Giura di rinnegare padre sorelle e fratelli fino alla settima generazione e di dividere centesimo per centesimo, millesimo per millesimo con i tuoi nuovi compagni e senza macchia d'onore o peggio di infamità a carico tuo e a discarico della società".
A quel punto dovevo dire "lo giuro" e tutti quanti dissero "lo giuriamo anche noi"». A quel punto con il coltello viene inciso il palmo della sua mano del nuovo affiliato: «Adesso ti riconosco come un "picciotto" fatto e battezzato appartenente a questo onorato corpo di società».
Il lungo manoscritto del boss comasco è una sorta di manuale di istruzioni per l'uso del perfetto 'ndranghetista. Con tanto di ricostruzione dei ruoli e soprattutto dei ranghi interni all'onorata società calabrese. A partire dal rango iniziale, quello dei "picciotti", ovvero «i soldati, sentinelle e servitori di umiltà». Un gradino sopra «ci sono i "camorristi", anche loro soldati. Poi subentra la maggiore dote all'interno del locale» di 'ndrangheta che è «la dote di "sgarro"». Lo "sgarrista" può «ricoprire le più alte cariche all'interno del locale».
Paolo Moretti

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