"Le Primavere di Como"
In cinquecento con Daverio

Como: critico d'arte, giornalista, conduttore televisivo. Ma giovedì sera, per l'ultimo incontro in programma per il ciclo "Le primavere di Como" sembrava quasi che a Palazzo Terragni fosse attesa una rockstar.

COMO Critico d'arte, giornalista, conduttore televisivo dell'unica trasmissione che sa trattare con intelligenza temi "alti" senza rinunciare all'intrattenimento - "Passepartout" - anche brevemente amministratore a Milano, naturalmente con delega alla cultura. Ma giovedì sera, per l'ultimo incontro in programma per il ciclo "Le primavere di Como" sembrava quasi che a Palazzo Terragni fosse attesa una rockstar. Si trattava, invece, di Philippe Daverio e l'enorme successo di questo incontro, che ha visto i militari della Guardia di finanza aprire gentilmente le porte alla città ben oltre il numero preventivato, fa onore ai comaschi. Sicuramente la grande popolarità che conferisce il piccolo schermo giova, ma chi è arrivato all'interno dell'edificio - simbolo del Razionalismo, sapeva che avrebbe assistito a una conferenza di altissimo livello. A differenza dei suoi predecessori, che hanno "lavorato" in coppia, l'alsaziano, che non rinuncia al distintivo papillon, si è esibito in assolo. Tema "La bellezza come scelta e come valore". Introdotto dal colonnello Pelliccia della Gdf, dal presidente dell'editoriale La Provincia Massimo Caspani e dal nostro direttore Giorgio Gandola, Daverio si è immediatamente dimostrato un abilissimo performer culturale che cattura immediatamente i cinquecento e più presenti confutando l'abusata citazione di Dostoevskij, "La bellezza salverà il mondo". "In realtà lo pensa il protagonista de 'L'idiota' quando non gli rimane più nient'altro". La bellezza non esiste, quindi, come aveva anticipato ieri proprio sulle pagine del nostro quotidiano? Non proprio: semplicemente ognuno la vede a suo modo. Peccato non poter riassumere qui la bella dissertazione etimologica che, affrontando i diversi modi di vedere, e quindi di chiamare, le cose (ma il video sarà pubblicato, come sempre, sul portale www.laprovincia.it). "Fu Sant'Agostino per primo a parlare di pulchritudo dei: la Madonna, in tutta l'iconografia, è sempre bellissima. Per i greci Elena, la causa della guerra di Troia, aveva bianche braccia ma non sarebbe mai stata definita bella, perché era portatrice di catastrofi e quindi non seguiva la regola dell'inscindibilità di kalòs kài agathòs (bello e buono, ndr.) perseguita nell'Ellade". Permetteteci di appuntarci un piccolo fiore all'occhiello. Il grande successo della serata secondo Daverio, è "Il successo de La Provincia. Sono colpito, perfino mia moglie ha voluto accompagnarmi". Grazie professore: come ha considerato il dottor Caspani in apertura, quello con "Le primavere di Como" non è un addio ma un arrivederci. Nelle parole del direttore Gandola "la città ne aveva bisogno".

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