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Sabato 21 Maggio 2011
Addio bici gratuite a Como
In una anno rubate tutte e 40
Oggi Biciamo torna a proporre una pedalata in città. Appello al Comune "Deve attuare i percorsi previsti dal 2001"
COMO Torna «Biciamo», la pedalata per le vie di Como proposta dall'omonimo gruppo dell'associazione La Città Possibile. Partenza oggi alle 15 dall'ex chiesa di San Francesco, dove è in corso una mostra sulle biciclette da lavoro, promossa dall'Aism. A differenza di 12 mesi fa, stavolta si può partecipare soltanto portandosi il mezzo da casa: sì, perché delle 40 bici arancioni "liberate" lo scorso anno non ne rimane in circolazione nemmeno una. Tutte sparite. O, meglio, rubate.
Così è finita sul Lario la prima esperienza di "bike sharing", letteralmente "bici in condivisione", una realtà che in altri capoluoghi lombardi (da Varese a Cremona, da Brescia a Milano) è già attiva da tempi più o meno lunghi e, soprattutto, è riconosciuta e gestita dalle istituzioni. Con tessere magnetiche per prelevare i mezzi e rastrelliere o depositi dove "ancorarli". «La nostra è stata un'iniziativa un po' provocatoria, finalizzata anche a sensibilizzare gli enti locali - afferma Marco Castiglioni del gruppo "Biciamo" -. Qualche furto ce lo aspettavamo. Ma farle sparire tutte è stato da morti di fame, anche perché non erano delle bici di marca, ma pezzi donati da soci e simpatizzanti de La Città Possibile, oppure recuperati dalle discariche, e rimessi in sesto nell'officina dell'ex Opp, dagli ospiti della comunità La Quercia». Lo spirito dell'iniziativa era molto semplice: chiunque era libero di prendere la bici al bisogno, purché, dopo averla usata, la rilasciasse in un luogo pubblico. Unico deterrente contro i sempre attivi "ladri di biciclette" la vernice arancione con cui erano stati ricolorati tutti i mezzi e il cartello, attaccato alla canna, che spiegava la filosofia di «Biciamo». Risultato? «Le hanno rubate e riverniciate - dice Castiglioni -. Una l'ho vista di recente in viale Varese: sotto uno strato di vernice nera traspariva ancora quella arancione...».
La pedalata odierna si snoderà tra la zona della caserme e quella di Villa Geno, per un totale di una decina di chilometri, lungo percorsi che, «con pochi accorgimenti, si presterebbero alla convivenza tra automobili e biciclette». In una serie di tavole, esposte alla San Francesco, la Città Possibile ha evidenziato sia i due grandi percorsi ciclabili che si potrebbero realizzare, quasi in piano, in convalle e nella zona di Albate-Rebbio. «Sarebbe sufficiente che il Comune realizzasse quanto aveva previsto nel piano del traffico del 2001», rimarca Alberto Bracchi di «Biciamo». Oltre ai percorsi sicuri, erano contemplati 5 depositi custoditi. E invece, dieci anni dopo, i ciclisti a Como sono ancora in balia delle auto e dei ladri.
Pietro Berra
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