Reati in calo a Como
ma 9 su 10 sono impuniti

L'88% dei delinquenti la fa franca. Non i grandi delinquenti, quelli che compiono omicidi e li tentano, non quelli che spacciano, non quelli che si associano per delinquere: in questi casi, fanno pochissima strada e più credono di scappare, più finiscono nella rete. Le «anguille» sono i ladruncoli e i vandali, cioè quelli che danno più fastidio alla gente normale e alzano la soglia dell'insicurezza percepita, mentre la sicurezza reale è ancora in miglioramento.

COMO L'88% dei delinquenti la fa franca. Non i grandi delinquenti, quelli che compiono omicidi e li tentano, non quelli che spacciano, non quelli che si associano per delinquere: in questi casi, fanno pochissima strada e più credono di scappare, più finiscono nella rete. Le «anguille» sono i ladruncoli e i vandali, cioè quelli che danno più fastidio alla gente normale e alzano la soglia dell'insicurezza percepita, mentre la sicurezza reale è ancora in miglioramento.
«Ma noi ci siamo», dicono i carabinieri. Lo dicono ogni giorno con il loro lavoro e se le statistiche parlano in un certo modo, non diranno mai quanti delitti sono stati prevenuti e scoraggiati grazie all'impegno e al sacrificio dell'Arma. «L'Arma continua il suo cammino, forte della sua struttura parcellizzata e devota alla sua tradizione, con lo scopo di garantire quella sicurezza che il cittadino si aspetta dallo Stato, dalla salute, all'ambiente, dalla sanità dei cibi alla sicurezza dei luoghi di lavoro, sino alla richiesta di continua protezione dei suoi beni»: l'ha sottolineato ieri il colonnello Giovanni Fortunato Inghilleri, comandante provinciale, durante la festa per i 197esimo anniversario di fondazione dell'Arma, in una piazza Cavour gremita di autorità e punteggiata di gonfaloni dei Comuni, dell'amministrazione provinciale e dei labari delle rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d'Arma. Una cerimonia sobria e solenne, a tratti struggente, come quando è risuonato il Silenzio per il tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu che ha lasciato la vita in Afghanistan, un momento di omaggio e di abbraccio a tutte le vite spezzate per servire la Patria, la legge, la gente. Schierati i militari, «in uno dei luoghi più evocativi della comunità», come ha detto il Colonnello e sono gli uomini, ma anche giovani donne, che tutti i giorni compiono «gli innumerabili gesti della quotidianità - parola di Inghilleri - per salvaguardare ciascun cittadino». E forse un dato rende l'idea della richiesta di salvaguardia, di controllo e di intervento che sale dalla provincia di Como: dal 10 luglio 2010 al 31 maggio 2011, al numero 112 dei carabinieri sono pervenute 28.625 chiamate, cioè 90 al giorno, quasi quattro all'ora. È segno anche della fiducia che la gente riserva all'Arma.
E se sono stati scoperti gli autori di tutti gli omicidi, cinque, compiuti tra il primo giugno 2009 e il 31 maggio 2011 e dei 21 tentati omicidi; se il 97 - 98% dei responsabili di spaccio hanno un nome e un volto, i ladri identificati sono stati il 3%. I furti in abitazione: neppure il 2% degli autori scoperti. I danneggiamenti sono in crescita: da 2.871 del 2009 - 2010 a 2.978 del 2010 - 2011, ma ne sono stati scoperti il 2, 51% e l'1, 65%. Il totale dei reati denunciati dai carabinieri è in diminuzione, da 16.000 del periodo primo giugno 2009 - 31 maggio 2010 a 15.949 del periodo tra il primo giugno 2010 al 31 maggio 2011. Nell'anno precedente, è stato scoperto il 12,21% degli autori dei delitti; quest'anno, il 12,38%. 
Eppure, l'attività dell'Arma è in continuo aumento: le ore prestate in servizio di ordine pubblico sono cresciute del 13% e le ore prestate in servizi preventivi nell'ultimo anno sono state oltre 306.000, + 3,29%.  Eppure, a migliaia sono raggiunti da provvedimenti: 1.217 in due anni le persone arrestate; 4.828 denunciate a piede libero. In più di 6.000 sono nei guai con la giustizia ed è un dato riferito alla sola attività dei carabinieri, al quale andrebbero aggiunti i risultati delle altre forze dell'ordine. Certamente, c'è una quota di presunti innocenti, ma significa che in provincia di Como, ogni giorno, dieci persone scombinano la vita e i beni di qualcun altro e della società. E, appunto, non si saprà mai quante sono state fermate prima. Le indagini non si fermano, i carabinieri non si fermano mai. Sono «sentinelle della legalità, in silenzio», ha detto il colonnello.
Maria Castelli

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