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Venerdì 10 Giugno 2011
L'Ariosto perde la casa
ma paga tutti i suoi creditori
Un attivo da 700mila euro da ripartire fra i creditori: molto raramente, finisce bene dal punto di vista, in genere rimane poco da dividere, i beni si sono dissolti. E invece, stavolta, i creditori saranno soddisfatti con gli interessi
«Ho speso otto anni della mia vita in 2.500 udienze in tribunale a servizio della giustizia: questo è il risultato», aveva dichiarato Stefania Ariosto al momento della lettura della sentenza, ma anche in precedenti circostanze aveva raccontato come fosse stata costretta a trascurare interessi personali, familiari e d'affari per presentarsi davanti ai giudici a testimoniare su tutto ciò che aveva visto e sentito, quando frequentava un certo bel mondo.
Curatore fallimentare del crack dell'Immobiliare Porfido è Luca Corvi, commercialista, nominato dal Tribunale fin dal 2000, già segretario del Pd: «Stefania Ariosto ha veramente pagato tutti i creditori che si erano insinuati nel fallimento - afferma il professionista - l'unico bene che ormai possedeva, una casa di proprietà a Roma, le era stata ipotecata. Dopo tre tentativi d'asta, è stata venduta e bene, considerando la crisi del mercato immobiliare. L'esecuzione è durata sei o sette anni, fino al 2010, ma il ricavato della vendita consente di pagare tutti ». I creditori non sono privati cittadini, secondo quanto s'è appreso, ma sono il Comune di Como, per pochi spiccioli, Equitalia - Esatri per un migliaio di euro e per il resto, due istituti di credito, Intesa ed Unicredito e a presentare istanza di fallimento fu la Banca Popolare di Bergamo.
Stefania Ariosto ebbe ben pochi momenti di debolezza negli anni difficili della permanenza sotto i riflettori e già esperta di arte e di architettura, rivelò coraggio anche nel riprendere gli studi e laurearsi in giurisprudenza quando le luci si affievolirono e si spensero, per ricominciare da capo. Ora, un'altra pagina si è chiusa.
Maria Castelli
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