La Lega contro l'autostrada
"La Regione non può imporla"

I lumbard Molteni, Bianchi e Cinquesanti contro l'ipotesi della Varese-Como-Lecco che taglia in due i boschi della Brianza e si schierano contro la Regione, pur facendo parte della maggioranza. "L'accordo era di consultare i Comuni"

CANTU' «Formigoni e Cattaneo devono capire che la volontà del territorio su quest'opera è chiara, e non possono imporre nulla che il territorio ha espresso chiaramente di non volere». Il deputato leghista Nicola Molteni manda un messaggio senza equivoci al governatore della Regione e all'assessore pidiellino alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo in merito all'autostrada Varese-Como-Lecco. Ovvero il collegamento tra i tre capoluoghi lombardi che dovrebbe costare 1 miliardo e 400 milioni e attraversare 27 Comuni del Comasco passando, nel Canturino, tra Senna e Navedano, e sbucando poi tra boschi di Intimiano e Montorfano. Nel bel mezzo della brughiera, insomma. Associazioni ambientaliste e opposizioni cittadine e non solo hanno già detto chiaramente la propria contro questa ipotesi. Posizione condivisa da sempre anche dal Carroccio, nonostante in Regione sieda in maggioranza.
Nei giorni scorsi la giunta di Formigoni ha approvato, a sorpresa o quasi, la stipula di una convenzione con Infrastrutture Lombarde – società sempre controllata dalla Regione - che ha praticamente dato il via libera alla progettazione della Varese-Como-Lecco, o meglio alla verifica dello studio di fattibilità della stessa, per valutare quanto sia sostenibile il progetto del comitato promotore. «Vogliono approfondire meglio il progetto – dice  Molteni – il che significa che il fatto che Como abbia picchiato i pugni sul tavolo ha sortito effetto. Ma la Regione deve avere ben chiaro che questo approfondimento va fatto con i Comuni. Qualunque ipotesi di tracciato deve passare necessariamente attraverso la condivisone della Provincia e delle amministrazioni comunali». Che la propria, l'hanno già detta piuttosto chiaramente. «Da parte nostra – prosegue l'onorevole leghista – resta l'assoluta contrarietà rispetto a un tracciato che dovrebbe passare in una zona di pregio ambientale come la brughiera».
Un problema che Dario Bianchi, consigliere regionale della Lega – quindi non dell'opposizione - aveva portato all'attenzione presentando un emendamento al Programma regionale di sviluppo, in cui si affermava che «le più idonee soluzioni progettuali devono sempre essere condivise col territorio». Bianchi ha ribadito questi concetti in una lettera inviata in questi giorni a tutti gli amministratori comaschi e ha invitato Raffaele Cattaneo a venire a Como, a Villa Saporiti, per incontrare i sindaci di tutti i Comuni coinvolti. E ora ribadisce l'invito: «Solo dopo aver effettuato questo necessario lavoro di confronto si potrà affrontare un'adeguata previsione di un sistema autostradale condiviso, anche con riferimento al secondo lotto della tangenziale di Como, che potrebbe rientrare a pieno titolo nel sistema autostradale Varese-Como-Lecco, sempre che il territorio, ovvero i sindaci dei Comuni interessati, siano d'accordo sulle soluzioni progettuali rappresentate». L'assessore provinciale alla Viabilità Pietro Cinquesanti, padano anche lui: «La Provincia si è espressa contro questo progetto, l'ha fatto la giunta, il consiglio, i Comuni e ora precederemo a stralciare il collegamento dal piano territoriale di coordinamento. Si vuole imporre un'opera ritenuta inutile il cui tracciato, peraltro, passa per il 95% nel Comasco, e per la quale mancano i fondi, quando invece è prioritario risolvere il nodo della variante del 2° lotto della tangenziale di Como».

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