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Martedì 28 Giugno 2011
Da Orwell ai piatti tipici
Terza prova come un quiz
È andata meglio del previsto: questa la sensazione che si respirava ieri tra i maturandi all'uscita della temuta terza prova che li ha visti impegnati per tre ore e un quarto in un test multidisciplinare creato ad arte da ogni commissione.
Così mentre al Casnati i futuri diplomati dell'Istituto Alberghiero erano chiamati a destreggiarsi anche tra quesiti di ristorazione e alimentazione, alcuni tra i loro colleghi del Linguistico affrontavano domande su Orwell e l'età Vittoriana. Mentre ai tecnici dei sistemi energetici della «Leonardo Da Vinci» è stato chiesto di risolvere anche esercizi di elettronica e meccanica. E se all'uscita per tutti non mancavano stanchezza e confronti sul "quizzone", sentirsi all'altezza di superare l'ultimo scritto deve molto alle simulazioni. «È andata bene - racconta Lisa Cassandro, dell'Istituto Alberghiero - abbiamo avuto modo di preparaci con diverse prove ed è stato molto utile». Concorde sulla qualità preparazione anche Riccardo Loni, che però mostra anche delle perplessità sulle risposte date: «In alcuni casi ho avuto difficoltà a sintetizzare e qualche dubbio su una domanda di diritto». E tra i primi del Linguistico a lasciare l'aula c'è Edoardo Indrio: «La tensione è passata appena la prova è iniziata e c'erano buone domande, stranamente non ho avuto dubbi sullo studio di funzione, mentre ne ho qualcuno sul diagramma H-R di scienze». E proprio il quesito sulla vita delle stelle è stato il più inatteso, come racconta anche Giorgia Frassinelli: «Non mi aspettavo questa domanda, mentre ho risposto quasi ad occhi chiusi sulla Cortina di Ferro e nel complesso tutto meglio del previsto». «Ci aspettavamo di più la domanda sulle onde sismiche, l'altra è stata inaspettata» le fa eco Micol Sonvico. E anche tra gli studenti della «Leonardo Da Vinci» dopo i timori della vigilia si può tirare un sospiro di sollievo. «Sono soddisfatto, è stata lunga ma non difficilissima - afferma Stefano Russo, tecnico dei sistemi energetici - credo di aver fatto bene, mi sentivo molto preparato in inglese anche grazie ai viaggi d'istruzione». Come il suo compagno Andrea Bellotti>: «Bene per inglese, la materia in cui vado meglio ed elettronica, mentre per matematica resta sempre il dubbio di aver sbagliato qualcosa». Bilancio positivo anche per Andrea Ostinelli di 5ª A: «Tutto bene, tranne un esercizio di elettronica che non mi aspettavo». Adesso per tutti le parole d'ordine restano concentrazione e nessuna illusione sui risultati: con un pizzico di scaramanzia ci si prepara all'ultima fatica.
Marina Aiani
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