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Martedì 26 Luglio 2011
Antenne, battaglia vinta
via le antenne dal castello
Le antenne installate senza autorizzazione dal Comune sul Castel Baradello saranno rimosse. L'amministrazione comunale di Como, su precisa indicazione del sindaco Stefano Bruni, ha innestato ieri la clamorosa e definitiva retromarcia
«Il trasferimento è l'unica strada da percorrere - ha dichiarato ufficialmente Bruni -. Il Castel Baradello è uno dei simboli della nostra città, un monumento vincolato e che deve essere salvaguardato. Non sapevo nulla di questi impianti perché la competenza è esclusivamente tecnica, ma ora che la questione è emersa non posso che schierarmi perché siano trasferiti».
Parole inequivocabili a cui seguirà l'individuazione di una localizzazione alternativa. In pole position c'è il traliccio del Monte Goj, collocato dalla guardia di finanza, e che potrebbe ospitare anche gli impianti di Palazzo Cernezzi.
Venerdì il Comune aveva incontrato il direttore del parco Spina Verde, Franco Binaghi, che aveva invitato senza mezzi termini alla rimozione delle antenne. Ieri è stata la volta del faccia a faccia con la Soprintendenza, da cui è arrivata la stessa indicazione. Proprio la Soprintendenza, tra l'altro, a fine giugno aveva effettuato un sopralluogo sulla torre medievale e inviato una richiesta di chiarimenti urgenti all'amministrazione comunale.
«Il Comune - hanno fatto sapere in una nota - ha ribadito anche alla Soprintendenza la volontà di trasferire dal Castel Baradello tutti gli impianti attualmente lì collocati». E che «nel corso dei prossimi giorni si valuteranno tutte le possibili ipotesi».
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