La Lega scarica Bruni:
"Fischi meritati"

Fischiato tre volte negli ultimi tre mesi. Il sindaco di Como Stefano Bruni era stato contestato una prima volta nel corso della celebrazione del 25 Aprile, ma sono stati i due episodi più recenti a destare stupore, l'ultimo alla festa di chiusura di Boldini

COMO Fischiato tre volte negli ultimi tre mesi. Il sindaco Stefano Bruni era stato contestato una prima volta nel corso della celebrazione del 25 Aprile, ma sono stati i due episodi più recenti a destare stupore, visto che si sono verificati in occasione di eventi pubblici del tutto privi di connotazioni politiche.
E se il 26 giugno scorso, giorno dell'inaugurazione del lungolago firmato Gianluca Zambrotta, a scaldare gli animi avevano contribuito il luogo (a due passi dal cantiere delle paratie, ancora fermo e alle prese con mille problemi) e la decisione di escludere i cittadini dalla cerimonia, due sere fa le proteste sono andate in scena durante la festa di chiusura della grande mostra di Villa Olmo, evento apprezzato anche quest'anno dai comaschi. Appena ha preso la parola, Bruni è stato oggetto di fischi e - ancora una volta - invece di lasciar correre ha risposto piccato, alzando la voce e bollando i contestatori come «maleducati».
Il nuovo episodio di protesta contro il sindaco ha tenuto banco in città. Fischi giusti o esagerati? Politici e amministratori del Pdl hanno risposto con una timida difesa del sindaco (e qualche distinguo). Dalla Lega e dall'opposizione, invece, sono arrivate autentiche bordate.
«Fischi assolutamente comprensibili, sono l'espressione di ciò che pensa la città - dichiara senza mezzi termini il consigliere del Carroccio, Guido Martinelli - D'altro canto questo mandato non verrà certo ricordato per i risultati positivi. La città ha bocciato il sindaco, lo tengono in vita solo i partiti. E credo che, d'ora in poi, Bruni verrà fischiato in qualsiasi occasione. I comaschi hanno tutto il diritto di manifestare la propria opinione e il modo che hanno scelto non è incivile bensì del tutto legittimo. Invece di dare del maleducato a chi lo fischia, Bruni faccia un esame di coscienza e rifletta sui motivi di simili proteste. Se pensa agli ultimi quattro anni di amministrazione, non dovrebbe stupirsi. In ogni caso, l'opinione della gente va accettata senza reagire in modo scomposto. Ormai credo che diano un giudizio negativo anche coloro che non fischiano».
Punge Bruni anche il capogruppo della Lega, Giampiero Ajani: «I fischi ci stanno e sicuramente se ne merita qualcuno. Mi dispiace però per la figura che abbiamo fatto con i turisti presenti alla festa».
Per il senatore Alessio Butti, coordinatore provinciale del Pdl, «una minoranza di fischiatori è fisiologica. Non sono preoccupato - afferma - I fischi e le contestazioni, se civili e urbane, ci stanno in democrazia, purché non diventino un'abitudine a prescindere. E mi piace poco chi agisce approfittando del buio, com'è accaduto a Villa Olmo».
Il capogruppo del Pdl a Palazzo Cernezzi, Claudio Corengia, nota: «Prendiamo atto che c'è una parte di città che non gradisce Bruni, l'anno prossimo ci sono le elezioni e potranno esprimersi. I cittadini sono liberi di fischiare, non mi scandalizzo, però credo che la festa a Villa Olmo non sia il contesto più opportuno visto che le mostre sono sempre state sostenute dal Comune. La reazione del sindaco? Dà troppa importanza ai contestatori. Forse non è preparato a ricevere i fischi e paga il fatto di non avere una base politica forte».
Il collega di gruppo Massimo Serrentino aggiunge: «È partita un'onda e non la si ferma più, nei confronti del sindaco c'è un evidente malumore. Ormai non è una sorpresa, ma i fischi danno comunque fastidio. Lui è in difficoltà e reagisce "di pancia". Paga a caro prezzo la situazione del lungolago, ma il suo errore principale è stato quello di fidarsi delle persone sbagliate e di cedere ai ricatti».

Leggi l'approndimento sulla Provincia in edicola martedì 26 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA