Evasione a Como
Bruni: redditi pubblici

Evasione stimata in 750 milioni di euro. Il sindaco: "Pubblicherò i redditi. Una misura straordinaria in tempi difficili"

COMO Oltre 750 milioni di euro: è il valore dell'evasione stimata a Como, di fronte ad un imponibile annuo soggetto a tassazione di tre miliardi di euro. E dal cilindro della manovra finanziaria, dal valzer di riscritture, pensate e ripensamenti, ieri è spuntato un emendamento del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e del relatore Antonio Azzollini: i Comuni potranno pubblicare sui loro siti Internet dati relativi alle dichiarazioni dei redditi dei propri cittadini.
E lo farà anche Como, come annuncia il sindacoStefano Bruni. Forse il "controllo sociale" sarà più efficace degli altri e, del resto, sembra proprio che i comaschi non siano più disposti a lasciar correre di fronte alle anomalie di chi non rilascia scontrini e ricevute o di chi presenta un tenore di vita superiore alle proprie possibilità. Infatti, una volta ogni tre giorni, arriva una telefonata al 117 delle Fiamme Gialle di Como e segnala la necessità di un controllo fiscale.
Il Comune di Como da anni, fin dall'operazione del 1994 «il metro quadro è uguale per tutti», è impegnato a cercare gli evasori sui tributi locali e i furbetti dei contributi comunali: pubblicherebbe i redditi?
«Sì - dice il sindaco, Stefano Bruni - è un tema molto delicato, ma l'orientamento è per la pubblicazione, secondo le forme previste dalle norme che saranno emanate». Infatti, stando alle informazioni sopravvenienti, potrebbero essere liste parziali, limitate a determinate categorie di contribuenti o a tipologie di reddito. «Tuttavia - precisa il sindaco - considero la pubblicazione una misura straordinaria, per tempi straordinari, come quelli che stiamo vivendo e che richiamano ciascuno alle proprie responsabilità». Ma non sarebbe un atto destinato solo a rastrellare risorse per lo Stato. Una quota del recupero a tassazione, secondo una delle tante enunciazioni degli ultimi tempi, andrebbe ai Comuni a secco di trasferimenti statali. E il sindaco ribadisce che «per far quadrare i conti, sono due le possibilità: tagliare i servizi o incrementare le entrate».
Chissà se il gettito sarà incrementato perché non quadrano certi nomi associati a certi redditi. Di sicuro, non hanno prodotto granchè le severe misure degli anni scorsi.

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