Il bonus bebè va restituito
Lo dice la Finanziaria

Centinaia di comaschi dovranno ridare allo Stato i mille euro regalati cinque anni fa dal presidente del consiglio

COMO La Finanziaria approvata dal Senato l'altroieri mette la parola fine sulla polemica estiva legata al bonus bebè, richiesto con tanto di salatissime sanzioni a tutti quegli italiani che lo avevano incassato pur superando la soglia di reddito massima prevista dal provvedimento.
Secondo quanto previsto dalla manovra i genitori che hanno ricevuto il bonus bebè, senza averne diritto, avranno tempo tre mesi per restituire le somme che hanno ricevuto, soprassedendo però sulle sanzioni connesse.

La vicenda aveva riguardato centinaia di famiglie comasche che, nei mesi scorsi, avevano ricevuto una missiva dai toni minacciosi da parte della ragioneria dello Stato, che imponeva la restituzione del bonus bebè a tutte quelle famiglie che lo avevano incassato pur avendo un reddito complessivo lordo superiore ai 50mila euro. In molti avevano protestato, anche perché i mille euro regalati dal governo erano stati annunciati da una lettera scritta con toni entusiastici e firmata dal presidente del consiglio in persona, Silvio Berlusconi.

Diverse famiglie si erano viste minacciare di denuncia penale pur avendo scoperto di aver sforato il limite massimo imposto per legge di pochi euro.

Il testo della Finanziaria, ora, impone la restituzione di quei mille euro anche a coloro che pensavano, in buona fede, che il limite di reddito fosse da considerarsi netto e non lordo, come invece previsto.

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