«Viola: Centinaia di appalti
L'errore può anche starci»

Parla il dirigente comunale indagato

COMO «Può esserci scappato un errore». Antonio Viola, ingegnere capo del Comune di Como, dirigente del settore Reti, Impianti Tecnologici e Protezione Civile, non vuole ricorrere alle espressioni utilizzate in questi casi. Sembra quasi rifuggirle, ritiene che non possano essere un abito per tutte le circostanze.

Viola è un tecnico e, fra i tecnici, gli ingegneri sono già per conto loro una specie particolare, come se all'università avessero imparato un modo per inquadrare la vita. Parla come se avesse in mano un regolo, strumento inadeguato per i ricami, soprattutto quelli emotivi. E' al suo posto di lavoro, in un ufficio sempre effervescente, «nessun passo indietro», evidenzia, traducendo dal dialetto napoletano.

«In cinque anni - dice - abbiamo gestito almeno cento contratti per lavori pubblici. Tutto: spalatura neve, asfalti, fognature, strade, manufatti, illuminazione, fiumi, torrenti e rogge. Tutto ciò che sta all'esterno della pubblica amministrazione». L'acquisizione di tanti documenti lascia supporre che Guardia di Finanza e Procura stiano cercando un reato seriale, ripetuto, come se fossero intenzionati a dissezionare cinque anni di pubblici appalti: così si mormora in città, in attesa di ulteriori sviluppi.

«Da quanto è stato scritto sui giornali - replica Viola - l'ipotesi sarebbe circoscritta. Sono state acquisite le fotocopie dei certificati di esecuzione lavori di cinque anni. Si tratta di certificati rilasciati alle ditte quando hanno ultimato l'opera perché li possano produrre in sede di qualificazione. E sono state acquisite le fotocopie dei contratti».
Acquisizione non è sequestro e solo le ulteriori fasi potranno rispondere alle domande in corso.

Inutile insistere con l'ingegnere: allo stato delle conoscenze, questo è, niente di più, niente di meno. L'inchiesta è scattata in seguito ad una verifica amministrativa-fiscale delle Fiamme Gialle su una ditta comasca storica, la Selva Mercurio, nell'ambito di accertamenti tra le imprese edili comasche. E' stata trovata una certificazione tecnica, risalente a quasi dieci anni fa, una Soa, come viene chiamata sbrigativamente dagli impresari, che attesta le capacità tecniche  e finanziarie delle aziende che hanno lavorato per le pubbliche amministrazioni. Sarebbe fasulla e l'amministratore unico, Stefano Ferrari, ha già spiegato che si è trattato di un errore, già chiarito.

«Lasciamo lavorare la magistratura - sostiene il sindaco, Stefano Bruni - E' una vicenda tutta da sviluppare ed è interesse della stessa amministrazione che sia fatta chiarezza».

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