L'uomo delle bilance
Da Como alla California

Le bilance del museo della seta le ha aggiustate tutte lui, Rosolino Arnaboldi di Como- Albate. Gratis et amore Dei. «Mi hanno chiesto se volevo mettere le targhette con la pubblicità, ho risposto: no, no, lasciamo perdere, sono cose antiche. Si rovinano».

ALBATE - Le bilance del museo della seta le ha aggiustate tutte lui. Gratis et amore Dei. «Mi hanno chiesto se volevo mettere le targhette con la pubblicità, ho risposto: no, no, lasciamo perdere, sono cose antiche. Si rovinano». Rosolino Arnaboldi, bottega Tecnopesa ad Albate, 78 anni, al lavoro da quando ne aveva 13, è fatto così. E ha trasmesso la filosofia al figlio Alberto, detto Poldo.
«Queste vanno in America - dicono -. Palo Alto. California. Un negozio di alimentari e formaggi gestito da un italiano che si è trasferito là».
«Anche lui ci ha detto di mettere le etichette con la pubblicità - prosegue il padre -, ma figurarsi se io rovino due gioielli così». I gioielli sono due affettatrici Berkel, creazioni di Wilhelmus Adrianus Van Berkel «Lo sa chi era vero? Un macellaio olandese che girando l'Europa si era stancato di vedere tutta questa gente che tagliava con il coltello e ha cercato un sistema diverso». Così sono nate le affettatrici laccate di rosso che ora vengono trattate come reliquie dagli appassionati.
«Io le smonto tutte - spiega Arnaboldi -. Poi le ricostruisco piano piano. Quindi si dipingono e tornano come nuove. I veri appassionati vogliono anche il piedistallo». Ed è proprio su un piedistallo Berkel che sta la risposta alla domanda: «C'è una macchina o una bilancia che avrebbe voluto aggiustare come se fosse un sogno?».
«Quella lì», indica la Berkel. «Modello 21. La regina delle affettatrici».

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