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Venerdì 07 Ottobre 2011
Da Lugano un'altra lezione
«Tunnel sotto il lago in dieci anni»
antaingegneria a quindici chilometri a nord di Como: nel prossimo decennio, con un investimento superiore ai 500 milioni di franchi svizzeri, il traffico tra Lugano e Mendrisio potrebbe scorrere in galleria sotto il lago Ceresio.
È una delle soluzioni allo studio dell'Ufficio federale delle strade, Ustra, per risolvere il problema di capacità dell'autostrada A2 nella zona di confine, oggi percorsa da 70mila automezzi leggeri e pesanti ogni giorno, dalle diverse origini e destinazioni, ma per il 30 - 40% pendolari con il territorio comasco per motivi di lavoro, di studio, d'affari e d'affetto. Il resto è costituito da relazioni locali ed internazionali, poiché la tratta appartiene all'asse autostradale del San Gottardo che mette in comunicazione diretta Amburgo con Reggio Calabria attraverso il massiccio alpino e la dogana di Ponte Chiasso - Brogeda.
Una tratta satura: in cinquant'anni, il volume di automezzi è più che quadruplicato ed entro il 2030 aumenterà ancora del 20% - 30%, nonostante la "cura del ferro" intrapresa dalla Confederazione con la linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità Alptransit e il potenziamento dei treni regionali. In ogni caso, la progettazione di Alptransit si ferma a Lugano, anche per le incertezze italiane.
La Confederazione ha avviato uno "studio d'opportunità" per definire le soluzioni ai problemi viari e una riguarda un'infrastruttura subacquea, una galleria da realizzare sul fondo del lago di Lugano, a nord della diga di Melide, corredata da un nuovo tracciato che aggira le gallerie di San Salvatore e di San Nicolao. I dettagli sono prematuri e l'opera rientra in una pianificazione a lungo termine, come precisa il portavoce dell'Ustra, mettendo in evidenza che il progetto rientra nel fondo infrastrutturale dell'intera Svizzera di 20 miliardi di franchi, di cui 5,5 destinati, nei prossimi vent'anni, all'eliminazione dei problemi di capacità su 1.800 chilometri di strade nazionali.
Un'altra soluzione: l'ampliamento a tre corsie per direzione di marcia dell'autostrada, nonché una terza canna a due corsie nelle gallerie del San Salvatore e di San Nicolao. La terza: l'attraversamento del lago di Lugano mediante un ponte a nord del ponte diga di Melide e una terza canna a due corsie nelle gallerie.
Infine, la "variante zero ottimizzata": nessuna nuova infrastruttura, ma solo una gestione diversa del traffico.
Lo studio di opportunità si concluderà l'anno prossimo e sarà poi il Governo di Berna a decidere quali ipotesi devono essere avviate a progettazione con carattere d'urgenza, quali sono meritevoli, ma non finanziabili e quali devono essere approfondite per nuovi crediti. Nel 2014, saranno le Camere federali a pronunciarsi e sugli studi promossi si avvierà la procedura che comprende gli sviluppi tecnici, le valutazioni di impatto ambientale, l'adozione di tecnologie, ma anche le fasi di approvazione, le consultazioni, le opposizioni e i ricorsi. Per tutto questo, nessun cantiere è dietro l'angolo.
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola venerdì 7 ottobre
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