Bitume e cazzuola a Como
Così si distrugge il porfifo

Rappezzi come capita. E fra pochi giorni sarà tutto da rifare, oltre fatto che si crea un effetto anti estetico nelle zone più rinomate di Como

COMO - Cazzuola, secchio, rimescolatina di bitume come fosse polenta, versamento nella buca, lisciatina e il rappezzo è fatto, secondo le indicazioni del Comune.
Fra due giorni, sarà da rifare, massimo una settimana e se si trattasse di un sentiero di campagna, il trattore e il quad direbbero grazie, una pozzanghera in meno. Ma si tratta del centro storico e, in particolare, di Via Diaz: la scenetta è avvenuta sotto gli occhi stupefatti dei passanti che hanno notato il porfido saltar su e i rimedi adottati per sistemarlo. La formazione delle buche non ha una logica e nemmeno il dissesto del porfido, ma è sembrata irragionevole anche la spalmatina di materiale che non terrà, dopo qualche ora si avvallerà e si sfondellerà e rilascerà sassolini o pezzetti, con effetto «scarpa su un piede e ciabatta su un altro».
Dieci, cento buche rappezzate così: non ci sono soldi per il piano asfalti e, tantomeno, per il piano porfido che pur era previsto, con utilizzo di un materiale che dà risalto alla città murata, ambiente unico al mondo.
Quanti soldi sono necessari per rimettere a posto i cubetti di porfido dissestati?
La risposta: dai 200 ai 250 euro in più al metro quadrato. Infatti, riparare un metro quadro con malta e bitume costa 50 euro; con il porfido, dai 250 ai 300 euro, a cominciare dall'adeguato sottofondo, dal numero degli operai da impiegare, dalle transenne da mettere intorno, in modo che camion, pedoni e biciclette non passino sopra finchè l'opera non s'assesta, dai viaggi per il magazzino. Un viaggio per una buca costa più di un viaggio per due buche.

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