L'assessore salta su affittopoli
Cenetiempo: "Mi dimetto"

Dopo la sfiducia ricevuta dal consiglio comunale di Como, ora l'ultima decisione spetta al sindaco Bruni

COMO - Il giorno dopo la sfiducia (la seconda) incassata dal consiglio comunale (18 voti su 22 presenti, un contrario e 3 astenuti), l'assessore al Patrimonio Enrico Cenetiempo annuncia l'intenzione di rimettere il mandato nelle mani del sindaco Stefano Bruni. Lunedì sera in aula era presente la minoranza, il gruppo Forza Como-Autonomia liberale e tre consiglieri del gruppo misto (Ghirri, Pastore e Buono). Hanno risposto all'appello (incassando il relativo gettone), ma poi non hanno partecipato al voto i due leghisti e il pidiellino Giannattasio. Tutto il resto del Pdl (sindaco incluso) aveva invece annunciato che non avrebbe preso parte al consiglio per evitare uno spreco di soldi.
«Prendo atto - ha detto ieri Cenetiempo - che quasi metà del consiglio comunale ha ritenuto il mio operato inefficiente e mi rattrista solo il fatto che nessuno è intervenuto, ha discusso o ha voluto ascoltare le risposte alle domande. Tutto si è risolto nel giro di un'ora. Sono dimissioni non irrevocabili, non perché voglio stare lì, ma perché non ritengo di aver operato male».

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